Il messaggio itinerante degli Allegri ciclisti triumplini
di Andrea Alesci

Sono tornati in Valle pochi giorni fa i quattro amici partiti lo scorso 21 giugno alla volta di Cracovia, passando per diversi campi di concentramento per non dimenticare le atrocità naziste


Sono rientrati questa settimana a Sarezzo, da dove lo scorso 21 giugno erano partiti i quattro Allegri ciclisti triumplini.

Partiti in sella alle rispettive biciclette per un viaggio di quasi 1.300 chilometri alla volta di Cracovia, per giungere sino dinanzi alla fabbrica di Schindler.

Un cicloviaggio che Giovanni, Guerrino, Claudio e Salvatore hanno affrontato da amici, ciascuno fidando nell'altro nell'attraversare città e paesi di quattro nazioni differenti.

Un percorso compiuto sopratutto per ricordare a se stessi ed a tutti quanti li seguivano da lontano le atrocità della follia nazista di cui alcuni luoghi serbano indelebili le tracce: Bolzano, Mauthausen, il castello di Hartheim, Auschwitz, Birkenau, Cracovia.

Campi di concentramento nei quali i quattro viaggiatori hanno fatto tappa, perché ogni colpo di pedalata guadagnato con fatica potesse portare a riflettere.

Sul senso del cambiamento insito in ogni viaggio, sul nonsenso di crudeltà umane (passate e future) che ogni giorno tutti siamo chiamati a combattere.