Cara ... Mèla
di Elio Vinati

Con Elio Vinati alla scoperta di un tratto del fiume Mella nel momento magico del tramonto, quando le trote fario, notoriamente fotofobe, tende a entrare in caccia


Dopo tanto peregrinare sento il richiamo del fiume di casa mia: la Mella, pronto a "scartare" le sue dolci sorprese.

Risalgo la valle verso una meta ben definita e a me cososciuta. Sono le diciannove e trenta quando impugno la mia canna da spinning.

Con l'avvicinarsi dell'estate cambiano anche le abitudini dei nostri amici pinnuti. La fario, infatti, essendo notoriamente fotofoba, tenderà a entrare in caccia prevalentemente all'alba o al tramonto (questo ultimo magico momento, specialmente tra i pescatori a mosca, è noto anche come "coup de soir").

Dopo aver osservato le condizioni dell'acqua, estraggo dalla mia scatola degli artificiali, un martin del 9 dalla paletta argento e corpo rosso acceso.

Dai primi lanci intuisco che le trote sono in attività e infatti riesco a stanarne parecchie di diverse dimensioni. Altrettante ne ho viste inseguire invano il mio rotante grazie all'utilizzo degli occhiali polarizzati (strumento divenuto per me indispensabile), che consentono una nitida visione del fondale in quanto eliminano i riflessi e le rifrazioni della luce.

La livrea delle prede è di un colore sgargiante, un giallo acceso che mi lascia esterefatto: la natura è sempre la miglior pittrice. Alle 21 e 20 circa, la visibilità non mi consente purtroppo di proseguire, visto che il momento era veramente spettacolare.

Il tratto della Mella che ho cacciato si è rivelato foriero di diversi "tesori" e son convinto che ve ne siano altri ancora da scoprire...