Mirko Piotti miglior guardalinee della provincia
di Andrea Alesci

Lo scorso 30 maggio il giovane di Bovegno è stato premiato come Miglior assistenet arbitrale della provincia di Brescia. Qui il racconto di questa sua passione 


Un premio di gran caratura è giunto per un giovane triumplino da anni sui campi della provincia con la prospettiva spesso trascurata del guardalinee.

Un riconoscimento che lo scorso 30 maggio è andato al 23enne Mirko Piotti di Bovegno, nominato Miglior assistente arbitrale della provincia di Brescia  - come si legge nella motivazione - "per l'impegno, la passione e la costanza con cui ha operato a livello regionale, ponendo le basi per un futuro inserimento in ambito nazionale".

Giovane impiegato presso la ditta Ceresoli Stampi di Brozzo, Mirko ci ha raccontato la genesi di questa sua passione.

Come hai iniziato a fare l'assistente? Prima hai iniziato da arbitro?
Tutto è iniziato quasi per gioco quando, insieme ad alcuni miei compagni di scuola, ho deciso di accogliere l'invito fatto dai rappresentanti della sezione di Brescia, venuti nel nostro istituto per promuovere il corso di arbitro.

Con il passare del tempo la passione è cresciuta sempre di più, soprattutto perché mi ritrovavo a rivestire un ruolo che mi ha sempre affascinato, alla continua ricerca della perfezione, costretto a prendere decisioni in pochi secondi e sempre a rischio di contestazioni anche per il minimo errore.

Ho esordito a 15 anni come arbitro nei Giovanissimi e, partita dopo partita, sono arrivato alla categoria Juniores. In questi anni mi è stato chiesto di fare da assistente in alcune partite di Allievi Nazionali e questo mi ha permesso di valutare e apprezzare anche questa possibilità.

Poi, tre anni fa mi si è poi presentata l'occasione di diventarlo in maniera effettiva e l'ho colta al volo, perché avevo capito che questa figura si addiceva di più alle mie caratteristiche tecniche e fisiche.


Ha anche un passato da calciatore o da atleta in altri sport?
Come la maggior parte dei bambini da piccolo giocavo a calcio nella squadra del mio paese, il Bovegno, ma non sono mai stato un fuoriclasse con il pallone tra i piedi!

Entrare nel mondo degli arbitri mi ha permesso di restare nell'ambiente del calcio, uno sport che mi appassiona in tutte le sue sfaccettature, soprattutto per la sua forte capacità di trasmettere senso di unione e aggregazione.

È importante che i più piccoli crescano vivendolo in questo modo, che è un po' il modo in cui anche io l'ho vissuto e lo vivo tuttora.


Attualmente in quali categorie fai il guardalinee?
Durante la stagione appena trascorsa sono stato impiegato principalmente in Eccellenza, ma anche in Promozione, categorie giovanili e femminili. Il momento più emozionante l'ho vissuto sicuramente in occasione del mio impiego nella semifinale di Coppa Italia di Eccellenza lo scorso novembre.


Quali le prospettive future? Oltre a una seria passione, potrebbe diventare anche un secondo mestiere?
La strada per poter trasformare questa passione in un vero e proprio secondo lavoro è ancora lunga, preferisco fare un passo alla volta, cercando di dare sempre il massimo.

Per prima cosa durante l'estate mi impegnerò per preparare al meglio la prossima stagione, durante la quale cercherò di conquistare il passaggio di categoria che, in questo momento, è il mio obiettivo principale.


Che significato ha il premio ricevuto?
Certamente ricevere questo riconoscimento è stato un forte elemento di stimolo e di orgoglio, dandomi un motivo in più per provare a portare avanti questa avventura. Questo premio lo condivido con chi crede nelle mie possibilità e mi ha sempre incoraggiato: la mia famiglia, la mia ragazza, gli amici e la sezione AIA di Brescia, in particolar modo ilrResponsabile Assistenti Gianfranco Tavelli e il presidente Erika Facchini.
 
Nelle foto, dall'alto in basso: un primo piano del 23enne Mirko Piotti; da sin. Gianfranco Tavelli (responsabile Assistenti), Mirko Piotti, Erika Facchini (residente Sezione AIA di Brescia).