La pista del dolo per l'incendio alla Olli Scavi
di Redazione

Le indagini coordinate dal pm Isabella Samek Lodovici stanno scandagliando ogni pista, mentre l'area interessata dall'incendio di martedì è stata sottoposta a sequestro penale 


Sono quasi 2.000 i metri quadrati e 27 i mezzi andati in fumo nell'incendio di martedì notte alla Olli Scavi di Pezzaze. 

Il lavoro di una vita intera andato distrutto nel giro di poche ore per un gesto che pare proprio essere di origine dolosa e che ha lasciato attoniti e pieni di rabbia tutta la famiglia Olli e quanti ne conoscono l'indomito impegno.

Un impegno che ha portato la signora Ziglietta (vedova dal 2005 di Pietro) e le due figlie a rimboccarsi le maniche anche nel mezzo della burrascosa crisi economica di questi anni, mantenendo sempre vivo il posto di lavoro per i 45 dipendenti.

Una determinazione che non scompare nemmeno adesso che l'ingente danno causato dalle fiamme ha distrutto ogni cosa, con la speranza almeno che la perizia tecnica non evidenzi seri danni strutturali al fabbricato.

E con la voglia di capire, nel caso, chi possa aver voluto procurare un danno simile: per questo le indagini coordinate dal pm Isabella Samek Lodovici scandagliano ogni pista, conducendo interrogatori e visionando filmati delle telecamere di sicurezza con il lavoro in prima linea dei carabinieri di Gardone.