Il Lago è Salvo?
di Aldo Vaglia

Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?


Tutte le procedure per iniziare le opere di messa in sicurezza del lago sono giunte a conclusione; l’ostruzionismo di chi non le vuole continua con i ricorsi.

Già nel ‘93 l’autorità di bacino del fiume Po dettava delle norme di regolamento che recepivano richieste che nel tempo sono peggiorate.
L’abbassamento della quota massima da 370 a 369,25,  un’escursione di 2,50 metri, e una specie di savanella (allora chiamata, minimo deflusso costante vitale sperimentato in Valtellina per l’adeguamento delle concessioni idroelettriche).
Mentre un occhio di riguardo veniva riservato alla naturalità e alla bellezza dei luoghi.

Ma la proposta concreta, che contiene tutto ciò che sono state fino a quel momento intenzioni di buona volontà, si ha, da parte delle istituzioni, ma principalmente di chi s’impegna a tirar fuori i soldi, con l’accordo di programma del 2008.
È  in quel momento, come successo 100 anni prima, che nascono i movimenti che si oppongono a tutto.
E la scusa dell’escursione dei 3,25 m, sfuggita fin dal 2002, diventa il cavallo di battaglia per una contestazione globale.

Il progetto definitivo per la messa in sicurezza del lago si presenta con queste considerazioni:
“…Il verificarsi di un calamitoso evento di dissesto causerebbe l’ostruzione dell’emissario del lago e degli organi di scarico e di regolazione artificiali attualmente presenti (galleria degli agricoltori e traversa di sbarramento) in tale scenario il lago vedrebbe crescere il proprio livello fino a:
- l’incontrollabile sommersione a monte di molte aree abitate nei comuni di Idro, Anfo, Bagolino, Bondone.
- la possibilità di collasso  improvviso  con una rilevantissima massa d’acqua e altri materiali con effetti devastanti sul territorio a Valle.
La presenza della frana rappresenta dunque motivazione prima e sufficiente per provvedere all’attuazione di interventi mirati alla messa in sicurezza del territorio.
È da notare che l’obbligatorietà di interventi  di tal fatta risulta indipendente dallo stato o meno di regolazioni artificiali del lago: essi dovrebbero essere messi in atto anche se il lago non fosse regolato artificialmente…”


Che si creda o non si creda agli organi istituzionali, la prevenzione e la sicurezza vengono prima di ogni altra considerazione.
Mi auguro che l’amministrazione, appena rieletta, tenga conto delle preoccupazioni che investono un’area molto più vasta del comune di Idro e sappia distinguere le responsabilità che competono ad un ente pubblico da quelle di una associazione privata, che può essere animata da buone intenzioni, ma rappresenta se stessa e i suoi aderenti.