La Demagogia ambientalista come opposizione alla Democrazia
di Dru

Rispetto la gente che alza bandiere in nome dell'ambiente, ma non mi sorprende la stupidità insita in alcune logiche ambientaliste


Ad esempio non mi sorprende che l'ambientalismo mostri coraggio ed abnegazione per una politica che appare coerente con le folli e perse battaglie contro la tecnica, ma poi non si renda conto di quanto queste battaglie in verità danneggino l'ambiente deturpandolo ed inquinandolo, solo ed esclusivamente per preconcetti ideologici, gli stessi che Eraclito espone nel suo primo frammento per chi non segue Logos:

“Di questo Logos  che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano secondo questo logos, essi  assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole e in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com’è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo”.

(Logos = Discorso, legame, RELAZIONE, Polemos, Fuoco, opposizione come identità, differenze come identità, vampa vincente la chiama l'Eraclito, la ragione appunto o pensiero contro Hybris o prevaricazione)

Appare dunque che la radicale demagogia, prodotta dall'ambientalismo, blocchi ogni iniziativa per difendere l'ambiente, ma che, poi per ottusità e prima per capacità ,"si farà", ecco questo "si farà" è la techne.

Insomma, solo se "si capirà" (=Sapere, Logos) che in Democrazia le amministrazioni sono istituzioni aventi delle responsabilità collettive (Leggi), che comprendono gli interessi di tutti gli attori in gioco, allora la demagogia (Opinione o Prevaricazione, Hybris) verrà spenta.

E' Bene sapere, dice sempre Eraclito, che é meglio spegnere prevaricazione (Hybris) piuttosto che vampa vincente (= Polemos, Opposizione, Relazione).

Comprendo che, nel cuore della nuova filosofia, quanto ho scritto, qui sopra, stride con il senso di frammentazione e disgregazione a cui il mondo, per ciò che significano le cose, si sta disponendo nella politica, come Hybris, come prevaricazione della parte sul tutto, ma la Politica, come Logos, come la legge che tiene unito il tutto, ha anche il compito di prendersi le sue di responsabilità che non sono sempre e per forza coerenti con il mondo che ci circonda.

In definitiva non credo di aver detto una cosa "Potente", ma ho detto una cosa "Giusta".

Penso che La Politica abbia fatto la cosa "Giusta" con la "Ragione" e penso che in cuor loro, chi ragiona, e per me la Politica ancora ragiona, i pensanti sappiano che é così, ma purtroppo o per fortuna, oggi, la Potenza non è la Giustizia, se per potenza intendiamo proprio quel Mondo che si frantuma in nome di ogni Libertà, che disintegra appunto ogni legge, in nome della libertà democratica di farsi diretta e non rappresentativa.

Certo, oggi chi combatte a fianco del Movimentismo, combatte una battaglia in nome della "Potenza"... Chi crede oggi di difendere i valori e la tradizione, la "Giustizia o giustezza", non sa che è nel campo sbagliato.

Quando parlo di Potenza intendo riferirmi alla logica del più forte, che al Mondo che Appare ha mostrato la sua di potenza, attraverso l'azione dei diversi enti non trascendenti, non tradizionalmente liberi dalla logica, azione che ha inciso sulla decisione, portando la demagogia  spesso al trionfo.

Questo aspetto non é da sottovalutare, perché non investe solo alcuni enti, non é la Democrazia un'eccezione alla regola storica, ma questa é la malattia della democrazia rappresentativa che non ha più l'autorità decisa dagli strumenti che tradizionalmente i partiti gli consentivano di avere: un potere persuasivo nella scelta, un potere decisivo.

Questa la frantumazione che indicavo e quando il politico  fosse scelto per questo è  questa frantumazione che gli destina la potenza, e non la politica, se rimanesse prigioniero di questa Logica, appunto, la politica si trasforma in demagogica.

La Giustizia o giustezza sta nel discorso della filosofia, fatto e deciso nella logica tradizionale (di tradizione politica).
Costitutivo della democrazia rappresentativa è il politico che sceglie dentro e non fuori dalla sua autorità (= le istituzioni), per muovere verso la sua azione tramite la deliberazione, questo fa il politico se vuole essere coerente con Giustizia.

Giustizia è tradizionalmente "come devono stare le cose", l'Autorità sulla Verità,  poiché la Verità è "come stanno le cose" e Giustizia è uno dei valori al tramonto, essa è disintegrata in nome della Potenza sopra esposta.

Per questo sono  contraddittori coloro che, correndo nel campo del movimentismo, si sentissero minacciati da quella Potenza, la frantumazione dei valori appunto è data da loro stessi.

Noi tutti ci "lamentiamo" dei Berluscones che (= quando) possono su Giustizia, ma poi "facciamo" i Berluscones...

Questa contraddizione,  tra il "lamento", a cui non conviene la Potenza, e il "fare", a cui conviene la Potenza, andrà pur analizzata per quello che é ?

Non é violazione delle regole (violazione che sta alla radice di ogni violenza) pretendere di sostituirsi ad esse per ogni cosa che Crediamo (= questa la fede o fiducia sulle cose) di poter difender meglio delle regole stesse? (domanda retorica)

Certo oggi qualche perbenista dell'ultima ora, leggendo le mie, si rivolterà pensando che sono due cose differenti l'accaduto alla Politica degli ultimi 20 anni e il movimentismo di oggi.

Sta al sottoscritto dirvi che sono rami della stessa pianta e il secondo é il coerentismo del primo.

Che gli Ambientalisti si sostituiscano ad Ingegneri, Fisici, Geologi, questo è il senso della Libertà di ciò che distinguerà nella Potenza chi davvero riuscirà da chi non ce la farà, in quanto a Potenza importa la "vera capacità" (quel "si farà" della tecnica) e non quella propagandata retoricamente attraverso slogan ad effetto, che porteranno, tutti quelli che non sanno distinguere (distinguere la vera potenza), nel baratro.
Oggi la potenza, che nella Politica si é espressa così evidentemente nel movimentismo, é più spesso quella dell'antica retorica, "la pomposa e affabile rudimentale parola" (per Kyselak con stima).

La vera potenza non si esprime più nella sola parola, perché che contano, poi, sono i fatti (=la tecnica), di cui la retorica é solo uno strumento.

dru