Iridee nella Bassa Bresciana
di Manuele Vezzoli

Manuele Vezzoli ci porta nei territori della Bassa, fra rogge con acqua pulitissima proveniente dalle risorgive, dove poter pescare qualche bella trota iridea


Dato che il cuore da un po' di anni mi porta nella Bassa Bresciana, decido di unire l'utile al dilettevole e di fare un'uscita nelle rogge vicine.

Mi reco alla confluenza tra il Vaso Fiume e il Gattinardo che alimentano più a valle la Calina, in quei terreni che una volta appartenevano al console romano Aemilii.

Posti generalmente più adatti alla pesca al vairone, possono riservare delle belle sorprese.

In quelle zone che beneficiano di acqua pulitissima proveniente dalle risorgive, spesso vengono realizzati allevamenti di trote che si sviluppano per centinaia di metri. Protetti da reti, divisi da griglie e regolati da chiuse vengono allevate trote iride.

Sfruttando i giorni di pioggia appena trascorsi e l’innalzamento del livello dell’acqua spero di catturare qualche trota in fuga.

Arrivato sullo spot di pesca, appena prima di un piccolo attraversamento, noto una bella iridea in caccia. Impugno la mia fedele teleregolabile, innesco due camole e provo a insidiare la preda.

Più per pigrizia che per strategia, lascio montanta una cicca in piombo da 3 grammi, anche se la corrente consiglierebbe una corona di pallini di uguale grammatura. E’ opinione diffusa che l’utilizzo della corona permetta una migliore presentazione dell'esca in acqua.

Cicca o corona, se la trota è attiva non cambia molto, mi metto in pesca e in pochi secondi con un doppio attacco il pesce è in canna! 

Incredibile la ferocia della boccata, più per difesa del territorio che per fame, quasi infastidita dalla rotazione dell’esca. Dopo un animato combattimento porto la trota nel mio retino. Cappotto tagliato! Alla prossima pescata.