Volontariato e sicurezza
di Laura

Quali sono le disposizioni del TU alle quali devono sottostare le associazioni senza personale dipendente ma che, per raggiungere le proprie finalità, si avvalgono dell’aiuto di unità operative volontarie?


La Commissione interpelli del Ministero del Lavoro si è espressa lo scorso 13 marzo, ritenendo che, in generale per le associazioni di volontariato il regime applicabile sia quello previsto per i lavoratori autonomi, per il quale è “lavoratore” la “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore dî lavoro pubblico o privato con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere un ‘arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari“.
 
Tali disposizioni si applicano nei confronti di:
volontari di cui alla L. 266/199;
volontari che effettuano servizio civile;
soggetti che prestano la proprio attività  in favore delle associazioni di promozione sociale di cui alla L. 383/2000 e delle associazioni sportive dilettantistiche non aventi scopo di lucro, affiliate alle federazioni sportive nazionali o agli enti nazionali di promozione sportiva riconosciuti ai sensi delle leggi vigenti e alle associazioni sportive dilettantistiche costituite in società di capitali senza fine di lucro.
 
A favore di questi soggetti i datori di lavoro sono tenuti a fornire dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti nei quali sono chiamati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla loro attività.
Inoltre, devono adottare le “misure utili ad eliminare e/o a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolgano nell’ambito della medesima organizzazione”.