Giacomo Remedio nello spettacolo della 'Pierra Menta'
di Andrea Alesci

Il 26enne di Concesio ha partecipato con Fabrizio Scalvinoni di Borno (unica coppia bresciana) all'edizione 2014 di una delle gare di scialpinismo più dure del mondo


C'era anche un triumplino alla gara internazionale di scialpinismo a coppie "Pierra Menta" che si è tenuta nei giorni scorsi ad Arêches-Beaufort in Francia.

Si tratta del 26enne concesiano Giacomo Remedio, protagonista di un'esperienza indimenticabile insieme al 40enne di Borno Fabrizio Scalvinoni, in gara insieme come unica coppia bresciana ammessa.

Una competizione che si è svolta da giovedì 20 a domenica 23 marzo, lungo un percorso con 10.000 metri di dislivello positivo: una gara molto impegnativa dal punto di vista fisico, ma più di tutto una grande festa della montagna.

"Già eravamo su di giri quando ci hanno comunicato che eravamo stati selezionati (l'organizzazione prende visione del curriculum gare di tutti gli iscritti e poi decide chi ammettere) - racconta Giacomo Remedio -. Alla fine siamo davvero contenti per il risultato ottenuto: abbiamo chiuso in 65° poizione assoluta su 250 partecipanti provenienti da tutta Europa: francesi, spagnoli, italiani, svizzeri, tedeschi, andorrani, polacchi, sloveni, svedesi, finlandesi.

La gara si è svolta in quattro tappe da 2.700, 3.000, 2.700 e 1.400 metri di dislivello positivo (io correvo per lo Sci Club Ugolini Valli Bresciane mentre Fabrizio per lo Sci Club Borno). Ma quel che davvero conta è stato il clima di grande festa e di condivisione delle incredibili bellezze del paesaggio".

Una gara che è stata vinta da due italiani dell'Esercito (Eydalin e Lenzi) ed è inserita nel circuito di gare internazionali "Grande Course", caratterizzato dall'avere un'impronta alpinistica e dal presentare notevoli difficoltà: canali, creste, pezzi a piedi, discese difficili in couloir.

"La gara regala emozioni immense - prosegue il 26enne di Concesio - basta pensare che da giovedi a domenica il paesino alpino di Arêches si riempie di appassionati di scialpinismo e in sottofondo senti continuamente il suono delle 'cioche', i campanacci che i tifosi usano per incitarti lungo il percorso e per fare rumore nelle feste del dopo gara".

La tappa del sabato poi è una vera festa con più di 2.000 persone stipate lungo i lati del passaggio degli atleti sull'Antecime du Grand Mont. Oltre a questo la Pierra Menta è forse la gara più dura al mondo di scialpinismo, fatta di tappe con un dislivello che varia dai 2.600 ai 3.000 metri di sola salita, distanze percorse che ogni giorno spaziano dai 26 ai 33 chilometri e discese mozzafiato lungo i versanti delle montagne francesi.
 
Quando chiediamo a Giacomo se lo scialpinismo potrà trovare sbocco anche alle Olimpiadi invernali, ci dice: "Spero che questo sport in costante crescita possa trovare spazio ed espressione anche a livello olimpico, sarebbe sicuramente un'ottima vetrina, principalmente per gli atleti di vertice che meriterebbero senza dubbio più visibilità.

Al di là di questo, il vero scialpinismo sarà difficile da racchiudere in una gara standardizzata e schematizzata come quelle che si vedono alle olimpiadi. Per i praticanti di questa disciplina, fatta 'rubando' tempo agli amici, al lavoro e alla famiglia, la dimensione attuale lontana da eccessivi interessi economici e fatta di competizione, rispetto e gente spontanea, è più che sufficiente. Le nostre Olimpiadi sono le gare della Grande Course!".


Nelle foto: alcuni momenti della coppia bresciana in gara.