Estremamente fragile
di Itu

A mezza montagna i primi segni di cedimento dell'inverno si possono individuare sempre fra febbraio e marzo: i mesi delle febbri!



Sento belare un capretto con nenia di bimbo in fasce, inutile, mi allarmo di quel sentimento materno che dimentica che nel prato vicino gli animali possono esprimere versi che commuovono.

Se arriva uno sprazzo di luce gli uccellini si scatenano in un gossip stereofonico, si sono dimenticati della caccia e preparano i loro nidi.

Nel prato si allargano come meduse le prime cicorie, la terra impregnata di acque rigurgita da scoli e passaggi tra muretti pronti a spaccarsi, l'odore fritto di dolci di carnevale straborda da finestre che cominciano a schiudersi: lo sappiamo che siamo ancora in tempo per una gelata improvvisa, è così capriccioso questo tempo che l'inverno tiene stretto tra i denti ma qualcosa di tenue e tiepido si sbriciola a intuire una rinascita.

Si annuncia con un movimento leggero di brezza, un torpore languido di sonnolenza, un raggio che si lascia toccare da tutti i colori prima di spegnersi nel crepuscolo.

E' un tempo così fragile che non gli si può dare alcun nome, si può stare solo in ascolto e ricordare che ogni più temibile inverno poi passa...