Dalla Provincia giungono chiarimenti sui richiami vivi
di Erregi

Qualche giorno fa in Broletto è stato affrontato il delicato tema della chiusura dei roccoli e delle normative in materia di richiami vivi. Le regole devono essere chiare, perché chi le segua sia tutelato

 
Al di là della battaglia tra animalisti e cacciatori, il Broletto ha provato nei giorni scorsi a concentrarsi sulla normativa in materia di richiami vivi e roccoli per l'uccellagione, per restituire a quanti amano la pratica venatoria delle regole chiare e meno difficili da seguire correttamente.
 
Obiettivo da raggiungere entro il 2017 sarebbe quello dell'eliminazione dei roccoli, passando gradualmente all'utilizzo di richiami vivi provenienti da allevamento, piuttosto che di esemplari selvatici poi catturati e inanellati.
 
Anche il tema degli anellini di riconoscimento è complesso, specie in considerazione del fatto che, parallelamente a quello legale, è nato un mercato clandestino di anellini contraffatti, che renderà difficile comprendere se, realmente, sia rispettato il tetto massimo di esemplari, fissato a Brescia alle 90 mila unità.
 
Il tentativo di fare chiarezza e fugare ogni dubbio c'è stato, ma la questione va anche al di là della pratica venatoria in sé: la Provincia può effettivamente essere d'aiuto e creare linee guida o dirimere le questioni più spinose, ma resta da capire se e per quanto tempo le province continueranno ad esistere.