Dieta vegana: pro e contro
di Erregi

Che sia una scelta basata su principi etici o sulla voglia di cambiare alimentazione e stile di vita, la dieta vegana presenta vantaggi e svantaggi che vanno soppesati. Escludere non solo i cibi animali diretti, ma anche quelli indiretti, infatti, potrebbe non essere una scelta sana per tutti

 
La dieta vegana consiste sostanzialmente nel nutrirsi solo di ciò che non è animale né deriva da animali, ovvero frutta e verdura, cereali, legumi,  e semi. Non si esclude, quindi, solo la carne in sé, ma anche latte e latticini, miele e uova.
 
Ma sarà davvero adatta a tutti? Secondo molti esperti la risposta è positiva, ma come per ogni dieta, si deve sempre prestare particolare attenzione e non optare per la scelta del 'fai da te'. Sempre più diffusa, infatti, l'alimentazione vegana spesso viene presa in considerazione non tanto e non solo per questioni etiche, ma per perdere peso.
 
Certo di per sé il dimagrimento non è negativo, ma bisogna stare attenti anche agli scompensi. Se è vero che i rischi di malattie cardiovascolari si abbassano e la regolarità intestinale è migliore, infatti, è vero anche che la dieta vegana porta spesso a carenza di vitamina B12, con possibili problemi al sistema nervoso.
 
I rischi per la salute dei bambini, poi, secondo alcuni sarebbero notevoli, mentre secondo altri non ce ne sarebbero affatto, ma parlando di crescita, si parla anche di vitamina D, che in inverno e quando la luce del sole scarseggia, si può assumere attraverso il pesce.
 
I piccoli vegani, quindi, potrebbero manifestare difficoltà di sviluppo osseo e rachitismo che, nell'adulto, potrebbero sfociare anche nell'osteoporosi. Ovviamente non si tratta della totalità dei vegani, ma può succedere, specie se non si viene seguiti da professionisti seri e capaci.
 
Anche calcio e ferro sono sostanze indispensabili che è bene tenere in considerazione quando si consultano medici e nutrizionisti, che devono combinare gli alimenti in modo da facilitare l'assimilazione di ciò di cui l’organismo ha bisogno.
 
Un altro svantaggio, anche se per qualcuno potrebbe essere secondario, è, infine di tipo economico: escludere la carne e quindi non doverla acquistare, infatti, non coincide con una spesa minore, anzi. Non basta comprare i cereali: questi devono essere arricchiti, il latte deve essere di soia o di suoi derivati rinforzati poi con calcio, con un sensibile aumento di prezzi.
 
Qualunque sia la vostra scelta e qualunque sia la motivazione che sta alla sua base, quindi, la strada da percorrere non deve essere solitaria e al vostro fianco dovrà esserci uno specialista capace e attento, che monitori il benessere generale del vostro organismo.