Piacersi per poter piacere
di Gianpiero Rossi

Lo psicoterapeuta Gianpiero Rossi ci accompagna dentro una riflessione sul rapporto troppo spesso conflittuale con il nostro corpo, come nell'eccesso di controllo del peso dietro cui si nasconde un'intolleranza ai difetti

 
C’è chi è quasi normopeso ma in continuo conflitto col corpo e con impropri tentativi di dimagrimento, come se fossero l’unica leva estetica.
 
Attenzione ai ripetuti controlli del proprio corpo, magari da posizioni sfavorevoli come chi si guarda la pancia dall’alto o di lato con conseguente evidenziazione delle curve. L'eccesso di controllo contiene spesso un’intolleranza ai difetti e non è necessariamente trasformata in azioni concrete e responsabili volte a migliorare qualche inestetismo.
 
Attraverso i nostri occhi, le nostre mani, il nostro corpo transitano le sensazioni perché sono i primi contatti che stabiliamo con il mondo.
 
Tutto ciò ci riporta alle nostre emozioni più primitive legate alla nostra corporeità: il corpo e le nostre emozioni SONO LA STESSA COSA. Le emozioni si sentono attraverso il corpo e il corpo risente delle emozioni.  Al mutare dell'uno, corrisponde una trasformazione dell'altro, e così per tutto il resto della nostra vita.
 
Prendersi cura di noi, della nostra pelle, della nostra pancia, delle nostre gambe, del nostro seno, dei nostri piedi e mani significa imparare a riconoscerlo come parte integrante e fondamentale che ci permette la qualità o meno della nostra esistenza.
 
Non limitiamoci a viverlo come mero oggetto da conformare ai dettami "prefabbricati" della pubblicità e della moda che deve esibire più se stessa a costo di ritoccare fotograficamente la realtà impresentabile perché imperfetta.
 
Per piacersi non occorre seguire una dieta o massacranti sessioni di palestra, ma concederci IL TEMPO PER VIVERLO BENE con un’attenzione sana e non giudicante.
 
Quando il corpo non riesce a ottenere un’attenzione nutritiva in tutti i sensi, non solo energetici ma anche di amore, supplicherà quest’attenzione da fonti esterne non sempre disponibili o raccomandabili.
 
Come scrive Harry Palmer, psicologo, che m’ispira il seguito di questo contributo "più l’attenzione che proviene da te è pura, compassionevole, responsabile e non giudicante, più salutare è per il corpo".
 
Ecco un esercizio utile per recuperare un’accettazione amorevole: "In privato, in un ambiente confortevole e con luci calde, togliti gli abiti e dedica almeno 15 minuti al tuo corpo mettendolo al centro di una sana attenzione. Toccalo e accarezzalo, parlagli. Trattalo come un animale che ti è caro.
 
Nutrilo con un’attenzione rispettosa, senza sfumature di carattere sessuale. Sii indulgente e amorevole. Accetta ogni suo aspetto che consideri un difetto con la stessa compassione e comprensione che avresti verso un’altra persona che avesse lo stesso difetto. Non criticare ne indulgere in sensi di colpa. Se lo desideri puoi auto-massaggiarti con un leggero olio". Buona pratica.
 
 
Gianpiero Rossi
Psicoterapeuta presso
Studio di Medicina Clinica Lumezzane - tel. 030 82 64 09
Body Mind Center, Salò - tel. 0365 21 318
gprossi@intelligenza.it, www.magrapersempre.it