Con la Beretta verso il poliziotto digitale
di Pietro Zatti

La divisione Beretta Defense Technologies ha realizzato in partnership con il Cmts di Brescia "I-Protect", uno strumento di sicurezza unico: t-shirt e arma dotate di software che comunica col Centro operativo

 
C'era anche la Beretta lo scorso novembre (dal 19 al 22) al 18° Milipol di Parigi, Salone internazionale sulla Sicurezza interna degli Stati.
 
Un pezzo trainante dell'economica triumplina e primattore mondiale nel settore armiero, la Beretta era presente con un innovativo strumento pensato per gli operatori di pubblica sicurezza: I-Protect System.
 
Si tratta di un progetto sviluppato in partnership con l'incubatore di idee Brain ospitato all'interno del Csmt di Brescia che ogni giorno lavora allo sviluppo di soluzioni avanzate coniugando l'esperienza delle ricerche universitarie (diversi gli atenei, compreso quello bresciano, che vi lavorano) alla capacità industriale bresciana.
 
"I Protect System - rifesice una nota dell'azienda di Gardone - è un network di sensori integrati a un'arma o comunque a materiale in dotazione agli agenti di sicurezza, in grado di fornisce al Centro operativo inforazioni in tempo reale sull'ambiente operativo circostante.
 
Le prime applicazioni riguardano la pistola Beretta PX4i e la Shirt Beretta BZE- ROi: una pistola dotat adi sensori in grado di comunicare col Centro operativo e una una casacca con microchip che rilevano frequenza cardiaca, pressio, temperatura dell'agente, oltre a segnalare eventuali eventi tramutici occorsi".
 
Un prodotto della divisione Beretta Defense Technologies in commercio come unico nel suo genere dotato di software integrato all'arma, così da verificare in tempo reale quel che accade sul campo.
 
Qui sotto il video che spiega nel dettaglio il funzionamento di I-Protect e qui le informazioni tecniche.