Il saretino Micheli nel ricordo di Mauthausen
di Andrea Alesci
Giovedì 2 gennaio il 50enne di Zanano Alberto Micheli partirà in sella alla sua bicicletta alla volta di Mauthausen, portando con sé una targa che ricorda quattro saretini la cui vita finì nel campo di concentramento
Partirà per dire come noi tutti siamo memoria, come la fiamma delle vite trascorse non possa estinguersi finché ci sarà qualcuno che ricorda.
Con questo intento il prossimo 2 gennaio il saretino Alberto Micheli salirà in sella alla sua bicicletta con un'unica meta davanti: Mauthausen.
Quella cittadina austriaca inevitabilmente consegnata alla Storia come terribile centro di detenzione e uccisione di vite umane, luogo nel quale sono state spezzate anche le vite di alcuni saretini.
Partirà in nome di Sarezzo e dei suoi caduti, portando con sé una targa commemorativa fatta incidere dal Comune di Sarezzo, percorrendo i 650 chilometri che separano il paese triumplino dalla meta austriaca.
"Parto - racconta Alberto Micheli - perché nessuno possa dimenticare quel che accadde settant'anni fa, per non dimenticare quei quattro saretini i cui nomi campeggiano su un monumento davanti alle nostre scuole medie.
Farò circa 200 chilometri al giorno in sella alla mia bicicletta sino ad arrivare a Mauthausen, dove mi attende il
capoconsole dell'ambasciata italiana di Linz. Una volta arrivato potrò
consegnare insieme a lui la targa al capo del Memorial Mauthausen, che provvederà a installarla insieme alle altre presenti nel monumento eretto ai caduti di tutta Italia".
Per un viaggio fatto con l'appoggio degli alpini di Zanano, che lo sostengono insieme all'intera comunità saretina, perché rimanga sempre accesa la fiamma della memoria.
Nelle foto, dall'alto in basso: Alberto Micheli in posa con il sindaco Massimo Ottelli e il vicesindaco Giuseppe Paonessa; il 50enne saretino insieme alla fidata bicicletta; la targa commemorativa che porterà a Mauthausen.