Renzi - Crozza
di Aldo Vaglia

Il più raffinato politologo che ci narra la solita replica della commedia all'italiana è Crozza. Il suo 'Paese delle Meraviglie' oltrepassa quello che i detrattori gli imputano: di non fare satira, e diventa politica


Le esilaranti rappresentazioni dei più macroscopici vizi dei nostri altolocati compatrioti, ne hanno rivelato i limiti, che solo un’attenta analisi dei personaggi, senza la gran cassa dei media propagandisti, poteva confermare. (Il Re è nudo)
A cominciare dai giudici, presuntuosi, che volevano fondare l’Italia sul loro modello, per continuare con gli imprenditori, per poi passare ai politici comprimari ed ai loro capi bastone, le caratterizzazioni hanno trasformato serietà in ovvietà, impegnati discorsi in sequele di banalità.

Renzi  non verrà però travolto come gli altri dalla satira di Crozza.
Anzi il personaggio tra il Jerry Lewis della macchina da scrivere e il Fonzie con le ‘fan’ urlanti non può che fargli bene.
In Renzi non c’è nulla da svelare tutto è come appare.
 
Tra il ‘Cetto la Qualunque’ (Berlusconi) il ‘No Man’ (Grillo) si è inserito lo (Yes Man) Renzi, che ha tutte le carte in regola per competere con gli altri due aggiungendone la freschezza.
Dobbiamo rassegnarci o sperare?
Curzio Maltese, dopo un’analisi del dibattito interno al PD e aver tracciato il profilo dei contendenti, dà, curiosamente, il suo appoggio al sindaco di Firenze.
Non è la qualità degli intellettuali, alla Cuperlo, che può vincere, ci può riuscire solo il populismo e Renzi lo interpreta al meglio.
La sua forza è proprio il ‘nullismo’ che lo offende, ma viene così bene rappresentato da creargli vantaggi.
Sui contenuti non avrebbe nessuna chance né contro Cuperlo né contro Civati.

«Bravi tutti compreso l’escluso Pittella» è la cronaca di Maltese, del dibattito all’Ergife, tra i quattro competitor, per il ruolo di segretario del PD: « …Renzi doveva dosare un discorso tra piazza televisiva e platea di funzionari e l’ha fatto con maestria: la convenzione (o circonvenzione) del PD gli è riuscita benissimo.
Cuperlo s’è dimostrato per quel che è: la versione più nobile e declinante della sinistra europea. Civati è ormai scientifico nel citare i temi che appassionano gli utenti della rete…
La distanza tra Renzi e Cuperlo è abissale, incarnano due mondi opposti, nell’antropologia prima che  nell’ideologia. Non è soltanto questione di stile, linguaggio o look (jeans contro completo scuro).
Gianni Cuperlo scrive meglio di quanto parli, il suo documento congressuale è uno dei migliori mai letti. È un autentico figlio del popolo, per quanto non ne abbia l’aria, e di conseguenza disprezza ogni forma di populismo.
Il suo problema è che in Italia nessuno legge nulla, tanto meno i documenti politici, e il paese va pazzo per i miliardari populisti…
Piaccia o no, l’unica alternativa al governo delle larghe intese è Matteo Renzi, lo voteranno tutti, non per il giubbotto di Fonzie o i suoi programmi economici traballanti, ma perché è l’ultima speranza di uscire dalla crisi con una soluzione diversa da quella di strangolare i cittadini con le tasse per pagare gli interessi sul debito alle banche centrali».

Chissà che non abbia ragione Curzio Maltese, si può però anche sperare nell’evoluzione darwiniana: che non sono i più forti ad avere la meglio, ma quelli che più si adattano all’ambiente e Renzi sembra una mutazione favorevole della sinistra piagnona e autolesionista.