L'automedica è itinerante per la Valle
di Erregi

La convenzione tra Areu Brescia e Croce Bianca di Lumezzane non ha posto il vincolo di presenza del mezzo solo in Valgobbia, che da tempo sosta in punti strategici d'intervento in tutta la Valtrompia

 
Dall'inizio del 2013 alla fine dello scorso mese di ottobre, secondo i dati dell'Areu Brescia, sono stati 4.386 gli interventi d'urgenza sul territorio di Valtrompia e Lumezzane, calcolati sommando le uscite dell'automedica e quelle dell'autoambulanza con infermiere, come quella di stanza a Brozzo di Marcheno.
 
E grazie a un apposito incontro tra il presidente della Comunità montana, Bruno Bettinsoli, i sindaci triumplini e i rappresentanti del 118, dottor Alberto Zoli dell'Areu Milano e dottor Claudio Mare per l'Areu Brescia, emergono dati positivi sulla tempistica degli interventi.
 
Nel 95% dei codici gialli e rossi i mezzi di soccorso raggiungono l'urgenza nel tempo previsto di 20 minuti e, in merito all'automedica, Bettinsoli chiarisce che, in molte situazioni non è nemmeno necessario che giunga sul luogo dell'emergenza, basta che si porti nelle vicinanze per dare eventuale supporto all'autoambulanza.
 
E proprio per trovarsi sempre vicina alle criticità, già da tempo l'automedica in gestione alla Croce Bianca di Lumezzane ha individuato dei "crocevia strategici" in cui stazionare e turnare, senza quindi restare fissa in Valgobbia come si temeva, ma andando a servire tutta la popolazione di Valle.
 
"Va recepito - ha dichiarato Bruno Bettinsoli - che il sistema messo in atto dal 118 funziona e che i dati che si attendevano sono giunti puntuali, rispettando le previsioni. Non v'è dubbio che si possa sempre migliorare, ma si è dimostrata grande apertura a eventuali suggerimenti".
 
Quindi, dubbi chiariti: l'automedica non serve solo Lumezzane, anche se è ovvio che l'incidenza di interventi in quel comune sia maggiore che in territori con meno abitanti, come ad esempio Marmentino, Irma o Brione, ma è altrettanto vero che i numeri si alzano anche per Sarezzo, Villa Carcina, Nave, Concesio, Gardone e Bovezzo.
 
Un servizio che funziona e che costa 1 milione e 300 mila euro annui, comprensivi di spese per il personale, ma che restituisce anche dati positivi e, grazie a questi, rassicura quanti avevano avanzato preoccupazioni o perplessità, oltre a garantire un alto livello di sicurezza alla cittadinanza triumplina che valgobbina.