Produzione industriale, crescita al rallentatore in ottobre
di Redazione

Prosegue con grande fatica la risalita del made in Brescia, grazie al contributo fornito dalla domanda estera, mentre la componente interna rimane depressa

 

L’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato in ottobre un’ulteriore crescita. Prosegue quindi, sebbene con grande fatica, la risalita del made in Brescia, grazie al contributo fornito dalla domanda estera, mentre la componente interna rimane depressa. Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per trentanove operatori su cento, con un saldo positivo del 15% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; il livello dell’attività è tuttavia giudicato ancora inferiore rispetto al potenziale dal 18% del campione. La dinamica congiunturale dell’industria bresciana appare nel complesso coerente con un quadro nazionale in fase di moderato rasserenamento, come evidenziato dall’indice PMI manifatturiero italiano, a ottobre in area espansione per la quarta rilevazione consecutiva, ma sui livelli minimi negli ultimi tre mesi.

La produzione è aumentata nei settori: chimico, gomma, plastica, legno e mobili in legno, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto; è invece diminuita nei comparti: abbigliamento, agroalimentare e caseario, calzaturiero, carta e stampa, maglie e calze, tessile.

Con riferimento alla segmentazione per classe dimensionale, la produzione è cresciuta nelle imprese medio-piccole, medio-grandi, grandi e maggiori, mentre ha mostrato un andamento negativo per quelle micro e piccole.

L’utilizzo degli impianti riflette complessivamente l’evoluzione dell’attività produttiva, con il 32% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato ancora basso dal 36% del campione.

Le vendite sul mercato nazionale sono rimaste sostanzialmente invariate, con un saldo nullo tra operatori che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi comunitari ed extra UE evidenziano saldi positivi rispettivamente del 17% e del 9%.

La manodopera è rimasta invariata per il 78% delle imprese, è aumentata per il 14% ed è diminuita per il rimanente 8%.

Le aspettative per i prossimi mesi indicano nessuna rilevante modifica nei livelli produttivi registrati in ottobre: la fragilità della domanda nazionale sarà infatti solo in parte compensata da quella proveniente dai mercati esteri. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è pari a -2%.

Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 16% delle imprese e in contrazione per il 26%. Gli ordini dal mercato interno sono attesi in ribasso dal 29% delle aziende, con un saldo negativo del 14% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE rimarranno invariati, mentre quelli dai mercati extra UE evidenziano un saldo positivo dell’8%.

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.