Tutte le incertezze di Gardone attorno alle biomasse
di Erregi

Sembra un progetto destinato a non realizzarsi quello della centrale a biomasse in località Cornelle a Gardone: non solo fanno opposizione gli ambientalisti preoccupati del Cossav, ma mancano anche investitori interessati all'impresa, già autorizzata dalla Provincia

 
Da un lato gli aderenti al Comitato spontaneo per la salute e l'ambiente della Valtrompia che protestano sui gravi rischi per l'inquinamento connessi alla realizzazione e messa in funzione della centrale a biomasse, dall'altro la mancanza totale di investitori interessati all'avventura del teleriscaldamento.
 
Su queste basi, sembra proprio che la centrale che dovrebbe nascere a Gardone, in località Cornelle, non vedrà mai la luce, mentre dal Comune spiegano che, probabilmente, è proprio l'attenzione riservata all'ambiente, con stringenti richieste a chi fosse interessato a investire, a dissuadere chi volesse imbarcarsi nell'impresa.
 
Rigide le richieste per la sicurezza della salute dei cittadini e dell'ambiente, mentre il cippato richiesto dovrebbe provenire da legna a chilometro zero e gli impianti di depurazione permetterebbero di liberare in atmosfera solo scarti debitamente filtrati, lasciando che quelli dannosi siano smaltiti in altri modi.
 
Non basta, però, l'attenzione dimostrata dal Comune di Gardone e il nulla osta già concesso dalla Provincia nel lontano 2009: il Cossav sta continuando a indire riunioni su tutto il territorio triumplino per parlare dell'incidenza di inquinamento da polveri sottili e diffusione di malattie come il cancro.
 
Tutto rimane per ora sulla carta: nessuno si fa avanti e l'investimento richiesto si aggira sui 6 milioni di euro