La guerra vista dai bambini di Lodrino
di Erregi

Sempre alta la partecipazione della cittadinanza lodrinese alle celebrazioni per il 4 novembre: grandi e piccoli del comune triumplino si sono impegnati a festeggiare la giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate

 
La  ricorrenza del 4 novembre è sempre viva e partecipata nella comunità di Lodrino anche grazie alla presenza di alcuni reduci sul territorio, che ancora possono narrare quegli accadimenti che oggi si conoscono e si studiano solo sui libri di storia.
 
Uno di questi reduci, benché aiutato dal bastone, era infatti presente alla sfilata, alla messa ed alla deposizione della corona al monumento ai caduti, tenutesi anche quest'anno in occasione della festa nazionale ed era accompagnato da giovani e giovanissimi lodrinesi.
 
Dopo un breve commento da parte della prima cittadina Iside Bettinsoli e del parroco don Viatore Vanini sono stati infatti i ragazzi delle scuole, ben coordinati dalle insegnanti, a prendere la parola raccontando, a turno, la loro visione della guerra e delle sue conseguenze.
 
Per tutti, la morale è una sola e molto chiara: i giovani lodrinesi vogliono la pace, la gioia, l'armonia e il solo scoppio che sono disposti ad accettare è quello dei petardi. Simbolica, infatti, l'accensione di un grosso petardo che ha sparato coriandoli colorati tutt'attorno, diffondendo il messaggio d'amore dei piccoli.
 
La banda Santa Cecilia ha come sempre ben eseguito diversi pezzi di repertorio, ricevendo i meritati applausi del folto pubblico riunitosi fuori dal palazzo municipale e al monumento ai caduti. Il pranzo conviviale in località Pineta ha poi concluso la bella giornata.