Giuliano Bertoli e un calice di legno per papa Francesco
di Redazione

L'ex meccanico stampista originario di Lumezzane San Sebastiano ha ricavato da un possente zoccolo d'ulivo una serie di calici lignei, uno dei quali realizzato per il pontefice, che gli ha risposto con una lettera di ringraziamento

 
Un calice per Papa Francesco. Oro? Argento? Gemme preziose? Macché! Aromatico legno d’ulivo. È l’omaggio singolare d’un ex meccanico di Lumezzane, Giuliano Bertoli, il quale, assecondando un moto artistico e un grato pensiero al Pontefice della semplicità, ha realizzato il calice quale richiamo alla povertà francescana.
 
Bertoli è stato meccanico stampista per 45 anni. Una volta in pensione, nel nuovo mondo-laboratorio sotto casa, a S. Sebastiano, ha pensato bene di sgranare abilmente le ore.
 
Ha iniziato con una vecchia Fiat Topolino malandata: con pazienza trappistica, l’ha ricostruita pezzo per pezzo. Il calice ha inseguito un suo particolare sentiero.
 
Bertoli si era ritrovato tra le mani un possente zoccolo d’ulivo. Gli aveva girato attorno meditabondo, rimuginando che sarebbe stato autentico «delitto» dannare al rogo un legno tanto nobile e secolare. Bisognava cambiargli destinazione. Ma come? L’olivo, albero biblico per eccellenza, folto di foglie perenni, poteva essere nobilitato a calice per la Messa.
 
Anzi, a calici, perché dal grande ceppo ne sono usciti diversi. Poi il pensiero d’un gesto più ampio: perché non donarlo al Papa che predilige umiltà e povertà? Ed ecco l'invio in Vaticano, non senza un subconscio velo di scetticismo circa il buon esito e, soprattutto, riguardo alla possibile attenzione di così alto destinatario.
 
Invece, passata una manciata di giorni, ecco giungere la lettera della Segreteria di Stato col grazie affettuoso del Papa: «Egregio Signore, con recente lettera, Ella ha voluto manifestare al Santo Padre Francesco sentimenti di sincera stima e filiale devozione, unendo in dono un significativo calice in legno d’ulivo.

Nel ringraziarla per l'atto di devoto omaggio e per i sentimenti che l'hanno suggerito, Sua Santità esorta ad una sempre proficua attività artistica, espressione di una viva fede nel sacramento della salvezza dove Cristo si rende presente e, mentre chiede di pregare per la Sua persona e per il Suo universale ministero, La affida alla materna intercessione della Vergine Santa e di cuore Le impartisce la Benedizione Apostolica, volentieri estendendola alle persone care. Con sensi di distinta stima. Mons. Peter B. Vells Assessore».
 
Ora la lettera brilla in cornice e chissà mai che Papa Francesco, un bel giorno, non alzi al cielo il ligneo calice, uscito dalle mani e dal cuore d’unmeccanico devoto. 
 
 
Fonte: Egidio Bonomi, "Giornale di Brescia", 29 ottobre 2013.