Regione Lombardia unanime sul progetto di legge no slot
di Redazione

Lo scorso 3 ottobre la IV Commissione ha approvato all'unanimità il progetto per arrivare alla legge sulle norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo, che sarà presentata in aula il prossimo 15 ottobre

 
Lo scorso 3 ottobre si è riunita in Regione la IV Commissione Attività Produttive, presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord), unanime nell'approvare il progetto di legge contenente le "Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico".
 
Il nuovo progetto di legge verrà ora sottoposta al vaglio definitivo dell’aula il prossimo 15 ottobre. Gli undici articoli del provvedimento contengono novità in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico e di assistenza ai giocatori dipendenti.
 
Viene istituito un numero verde per segnalazioni e richieste di aiuto, è promossa la formazione per i gestori di slot e per la Polizia locale, è prevista la realizzazione, entro sei mesi, di un marchio regionale "no slot", è imposta la presenza nei locali che ospitano slot di materiale informativo sui rischi della dipendenza da gioco, è inserita la possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap.
 
Inoltre, viene introdotto un "contributo etico obbligatorio" per i gestori di apparecchiature legate al gioco d’azzardo, viene previsto il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo sui mezzi di trasporto pubblico, vengono imposte norme rigide per l’accesso ai locali dove siano presenti più di tre slot machine, viene determinata in 500 metri la distanza minima dai luoghi sensibili (scuole, oratori, centri sportivi, strutture socio-sanitarie).
 
E ancora, vengono ampliati i poteri di intervento dei Comuni sulla collocazione dei luoghi dove sono presenti slot e concessi ai sindaci possibilità di prevedere forme premianti per disincentivare il proliferare delle apparecchiature, sono definite le linee di interveno delle Asl e le attività di formazione e prevenzione nelle scuole.

Infine, i gestori dovranno partecipare obbligatoriamente a corsi di formazione e sono previste sanzioni fino a 15.000 euro nei casi di violazione delle norme.