Ecco il progetto del depuratore di Valle
di Andrea Alesci

In Comunità montana la presentazione ufficiale del depuratore da realizzare in località Dosso Boscone a Concesio con un investimento complessivo di 100 milioni di euro

 
Un'eco di riscossa per la Valle, che con il progetto del depuratore si dimostra unita più che mai nel segno di infrastrutture importanti per il suo futuro.
 
Così, ieri è stato il giorno della presentazione del progetto per il sistema di depurazione della Valtrompia, frutto di pragmatismo e condivisione da parte di tutti i sindaci triumplini, Asvt (gestore del servizio idrico integrato) e Comunità montana, che hanno poi lavorato in sinergia con Ato, Arpa, Aipo, Provincia e Regione.
 
Dopo aver visto tramontare l'ipotesi di allungare il collettamento Brozzo-Concesio sino al depuratore di Verziano, si è tornati alla soluzione avanzata già quindici anni fa circa un depuratore di Valle.
 
L'impianto verrà costruito in località Dosso Boscone a Concesio su un'area di 13.000 metri quadrati e accoglierà gli scarichi provenienti da 12 comuni triumplini per un bacino di circa 92.000 abitanti e un'intensa presenza di attività produttive che porta il numero di abitanti equivalenti a circa 138.000; di questi già oggi 68.500 sono "trattabili" grazie al suddetto collettamento fognario, altri 12.000 lo saranno entro il 2018 e i restanti 57.500 nel corso del successivo decennio.
 
"Il progetto - sottolinea l'architetto Fabrizio Veronesi, responsabile tecnico in Comunità montana - prevede scelte tecnologiche all'avanguardia sia sotto il profilo della riduzione degli ingombri, sia sotto il profilo dell'elevata qualità del refluo finale, che avrà caratterische compabili con un riutilizzo agricolo una volta giunto nelle rogge della Bassa bresciana.
 
Gli impianti prevedono il completo abbattimento di emissioni, sia sotto il profilo degli odori che dei rumori. Inoltre, sarà completamente automatizzato e dotato di controlli a distanza, in modo da garantire la migliore funzionalità nel corso di tutta la sua vita attiva".
 
"Si è lavorato al massimo - continua Fabrizio Veronesi - per ridurre il consumo di suolo superficiale, studiando una soluzione parzialmente in ipogeo naturale (galleria) e parzialmente in ipogeo arficiale (copertura verde): il risultato è la completa sparizione dell'impianto dalla vista esterna e la sua totale assimilazione con il paesaggio pedecollinare esistente. Inoltre, tutto il materiale cavato dalla roccia verrà riutilizzato in edilizia, grazie ad accordi preliminari già presi con alcuni cementifici".
 
Un'opera di primaria importanza per la Valle, che prevede un investimento importante nell'ordine dei 100 milioni di euro: 75 milioni per le opere a base d'asta e 25 per acquisizione aree, opere di mitigazione, spese tecniche, oneri amministrativi, Iva.
 
Un'ipotesi progettuale che ha già superato positivamente le verifiche di fattiibilità generale e che consente la realizzazione delle opere in fasi successive, con 20 milioni già messi a bilancio dall'Ato per l'avvio dell'opera, quindi risorse che andranno reperite nelle diverse sedi amministrative, oltre alla quota già presente nella tariffa pagata da tutti i bresciani.
 
Il 2018 non è tanto lontano e con esso anche la possibilità di vedere realizzato un'opera della quale la Valtrompia ha oltremodo bisogno. 
 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: un rendering con l'opera ultimata in località Dosso Boscone; la parte visibile dell'impianto; uno scorcio delle opere di verde contigue da realizzare contigue alla ciclabile; la mappa aerea dell'area interessata.