Due madri in scena per il 500° della basilica gardonese
di Erregi

Questa sera alle 20.45 l'associazione Treatro propone lo spettacolo "Mayor gremeza il mund no pothevela ancor aver", sintesi di alcuni brani tratti da testi di Mario Luzi, Erri De Luca e una Passio del XIV secolo ritrovata a Bovegno

 
Appuntamento alla basilica di Santa Maria degli Angeli per uno degli ultimi appuntamenti che rientrano nelle celebrazioni del 500° di consacrazione della chiesa gardonese, uno spettacolo del "Treatro" che porta il titolo "Mayor gremeza il mund no pothevela ancor aver".
 
A partire dalle 20.45 e con ingresso gratuito,  Franca Ferrari, Stefania Ghisla e Pietro Mazzoldi, coadiuvati dal coro di Chiara Becchetti, Camilla Mangili, Susanna Martinelli, Paola Gares e Francesca Zubani e accompagnati dal violoncello di Daniela Savoldi e dalle musiche di Franco Ghigini, mettono in scena uno spettacolo di Fabrizio Foccoli.
 
Uno spettacolo che parla di devozione popolare, processioni, canti religiosi e gesti della spiritualità triumplina d'un tempo, partendo anche da frammenti de "La Passione" di Mario Luzi e di una Passio recuperata a Bovegno e risalente al XIV secolo e mescolandoli a tad alcuni brani di Erri De Luca tratti da "In nome della madre" sulla vita di Cristo.
 

Nascita e morte si contrappongono in una sorta di sacra rappresentazione agita con l’intensità di un tracciato drammaturgico nella spiritualità popolare. Filo rosso tra le due parti è un coro di donne, rimando di processioni di paese, che compie un percorso gestuale su canti religiosi della tradizione della Valle Trompia.

Da una parte una giovane sposa, Miriàm, che si abbacina per la visione santa dell’arcangelo Gabriele e partorisce da sola in una stalla afflitta dal pensiero “di chi è questo figlio perfetto… il suo nome stanotte è Solamente Mio”. Dall’altra una Madre, quasi divinità arcaica, che si commuove sulla perdita del figlio come tante altre madri davanti alla crudeltà dell’esistere.