La solitudine della famiglia
di Giuseppe Maiolo

Il mestiere di genitore è diventato molto più difficile e delicato di un tempo forse anche perché meno sostenuto dalla comunità di riferimento


La famiglia è cambiata in molti suoi aspetti anche perché la società ha subito profonde trasformazioni ed è, quindi, cambiato l’ambiente e il tessuto stesso delle relazioni. Oggi quello che colpisce di più è un diffuso senso di isolamento che la famiglia sta vivendo. Una sorta di vuoto che accerchia e consegna alla solitudine molti genitori che si ritrovano sempre più soli nei loro impegni educativi.

Spesso mancano per le famiglie momenti di confronto e spazi di incontro utili a trovare solidarietà e sostegno, ma soprattutto necessari a costruire modalità comunicative appropriate alle esigenze dei membri e “progetti di vita” per i figli che siano realmente efficaci al loro sviluppo.

Una dimensione frequente tra i genitori di oggi, l’iperprotezione, spesso è una forma di compensazione illusoria di tante assenze e di troppe mancanze sul piano educativo.
In realtà ogni membro della famiglia sembra essere una monade: vive solo, distaccato, lontano.

Qualcuno alle volte tenta di uscire da questo isolamento raccontando qualcosa di sé e provando a scriversi una storia che possa interessare a qualcuno, ma è difficile perchè manca chi sa ascoltare e si fermi a rispondere.

Lavoro con gli adolescenti da molto tempo e ogni volta quando stanno male vedo che hanno bisogno di parlare e di raccontarsi e si aspettano di trovare uno che sia lì quel tanto che basta per aiutarli a vedere la strada che hanno fatto e cosa li attende oltre il dosso sul quale sono fermi.
Il più delle volte, se ci sei con loro, non ti chiedono nemmeno cosa devono fare.
Gli basta sapere che c’è qualcuno a cui dare fiducia e, anche per un tempo limitato, sappia accettare i molti interrogativi che hanno sulle spalle e quelle altalene di umori e di sensazioni nuove, spesso incomprensibili.

Urge aiutarli perché quei loro assordanti silenzi non si trasformino in rumorosi disagi.
Ma è assolutamente necessario sostenere i genitori e la famiglia perché quest’ultima possa sviluppare un terreno di dialogo e di confronto o anche di scontro a patto che vi siano adulti capaci di contenere e gestire le conflittualità inevitabili e soprattutto aiutino a crescere.

Giuseppe Maiolo
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