I troppi segni del tempo incisi su Villa Glisenti
di Paolo Gilberti

La prestigiosa villa voluta dalla famiglia Glisenti nel 1905 presenta diversi segni di degrado imputabili ad alcuni atti vandalici e ad una manutenzione che venne eseguita l'ultima volta dall'amministrazione di Villa Carcina nel 1989

 
Scarsa manutenzione e "scritte" varie caratterizzano Villa Glisenti. La nota Villa e il suo parco, scenario di svariate attività culturali e non, conosciuta ormai nell'intero territorio bresciano non riceve le cure e il rispetto dovuti ad una "signora" di 107 anni.
 
Villa Glisenti fa risalire la sua edificazione, per volere della famiglia industriale dei Glisenti, negli anni 1905-1906, mentre negli anni '80 la stessa famiglia la cedette al Comune di Villa Carcina con lo scopo di destinarla alla promozione di eventi culturali ed artistici.
 
Nel maggio del 1989, dopo opportune opere di ristrutturazione che hanno tenuto conto del valore architettonico dell'edificio, viene inaugurata la "Nuova Villa Glisenti".
 
Peccato però che in ventiquattro anni non si sia attuato un piano serio ed efficace di conservazione dell'edificio, difatti vista da "vicino" la Villa presenta parecchi segni del tempo, muri scrostati, scritte varie su muri, marmi e porte, scale in pietra sporche e sbrecciate, persiane scolorite e, purtroppo, rotte.
 
Particolare importante quello delle persiane visto che sono quelle originali del 1905, costruite su misura e progettate con un sistema a scomparsa decisamente all'avanguardia per quei tempi.
 
Persiane che tra l'altro non si possono aprire e non sono accessibili per eventuali manutenzioni visto che l'amministrazione comunale, negli ultimi interventi effettuati nelle sale interne, atti ad aumentarne lo spazio espositivo, ha murato le finestre con pareti di cartongesso.
 
È un vero peccato che una dimora importante che rappresenta una considerevole parte della storia del paese ed è diventata, negli ultimi anni, una vetrina dello stesso, sia oggetto di così poca considerazione e cura.