I quesiti intorno alla nube tossica di Sarezzo
di Redazione

Ancora non si hanno responsi certi da Asl e Arpa sul fenomeno aggressivo che lo scorso 17 luglio ha ossidato pezzi e macchinari all'interno di diverse aziende nella zona del Gelè a Sarezzo

 
Non c'è ancora nulla di certo sulle cause dell'aggressione chimica che lo scorso 17 luglio ha ossidato pezzi e macchinari all'interno di diverse aziende comprese nel triangolo tra via Fratelli Capponi, via Dante e via Seradello a Sarezzo.
 
Lo stato di corrosione evidenziatosi in pochissimo tempo è stato letto come prova di un fenomeno aggressivo, che ha quindi portato a formulare l'ipotesi di una nube tossica.
 
Le analisi di Arpa e Asl stanno proseguendo e verificando se l'episodio possa aver arrecato danni anche alla salute delle persone.
 
Anche se ancora non è stata confermata l'ipotesi fatta di uno sversamento nel torrente Gombiera, ossia lo smaltimento di acido nitrico usato nella raffinazione dei metalli e causa della formazione di una nube tossica. 
 
Certamente il materiale ossidatosi nel giro di una notte e le lamentele di molti cittadini che abitano nella zona di Irle sono testimoni di un problema esteso a una larga zona e attorno al quale fare luce in modo risolutivo.