C’è scritto sul bugiardino di tutti i medicinali, sempre e per obbligo di legge un paragrafo che prende spazio sulle indicazioni terapeutiche che si allunga in proporzione alla provvida speranza dei benefici promessi.
Questo mi fa pensare il fatto accaduto nei giorni scorsi che con allegata la cruda foto ha documentato un cane decapitato.

L’orrore suscitato si è prima esplicato sui poveri resti dell’animale, probabilmente già sofferente delle intemperanze del suo padrone instabile.
Si è passati poi al raccapriccio della madre che ha trovato i bimbi sbandati di fronte al cucciolo offeso, i bimbi stessi che non riescono a capacitarsi di tanta violenza.

A loro sarebbero da dire delle parole che possano in qualche modo proteggerli, gli adulti sono per loro ancora una certezza anche quando non sono in grado di fare la propria  parte.

Qui già la storia è molto complicata e le vittime scelte dalla tragedia aumentano.

Poi si arriva al nocciolo duro, un incapace che vive nel degrado e si ritiene fortunato ad arrivare a sera, le speranze perdute e inabissate della famiglia che non può sostenere l’imprevedibile dei percorsi folli.

Ed anche i servizi sociali che pur avendo la pratica sotto mano cercano soluzioni giocate sul filo di priorità che non possono organizzare.

Quindi l’orrore si dilata a temperature bollenti, tra qualche giorno avremo dimenticato, forse questo l’effetto più devastante delle controindicazioni al medicinale da assumere.