La coda di paglia di Gad Lerner su De Gregori
di Aldo Vaglia

Una bella intervista di Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera, al "Principe dei cantautori" scatena l'ira dei Pidiellini renziani e dei 'i radical chic del politicamente corretto' sul blog di Gad Lerner


Sembrano più nervosi del solito gli eredi del glorioso partito di sinistra che abusivamente ne hanno raccolto l’eredità.
Cosa ha trasformato il raffinato intellettuale che scriveva sull’Unità, il poeta, il cantore della sinistra, il principe Francesco De Gregori nel “Noioso e sopravvalutato” menestrello? Forse il fatto che pur restando di sinistra ne denuncia i limiti e le ipocrisie?
Certo che le scomposte reazioni sono la cartina di tornasole, che la lezione è ben centrata e il vano tentativo di screditarne l’autore è piuttosto ridicolo.

Cosa dice di drammaticamente sconvolgente per cui il PD, principalmente la parte del belloccio di Firenze, e l’Infedele si sono così alterati?
Semplicemente che da questa sinistra, pur pagando le tasse non si sente rappresentato.
E che invece di parlare troppo delle Noemi sarebbe stato meglio interessarsi di più dell’Ilva di Taranto.

Per quanto tempo credono di tirare per il naso i propri elettori queste ‘sinistre da ombrellone’ senza che qualche serio e autorevole personaggio non si stufi e, come nella famosa scena di Paolo Villaggio sull’armata Potemkin, gridi che la loro politica è una ‘cagata pazzesca’?
Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani…
Sono le parole di De Gregori, ma il problema è cosa è oggi la sinistra: “Un arco cangiante che va dall’idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecento, a tratti incomprensibile con la modernità. Che agita in continuazione i feticci del ‘politicamente corretto’, una moda americana di trent’anni fa, e della ‘costituzione più bella del mondo’. Che si commuove per lo slow food  e poi magari, ‘en passant’ strizza l’occhio ai No Tav per provare a fare scouting con i grillini."

È ora di finirla con la solita solfa ‘di qualcosa di sinistra’,  bellissima battuta di un vecchio film, l’unica bandiera delle anime belle di oggi.
Proviamo invece a dire qualcosa di sensato di importante di nuovo. Magari scopriremo che è anche di sinistra
”.
In pochi giorni il conformismo di sinistra, che privilegia le opinioni ufficiali e considera le critiche inopportune ed errori fatali, ha fatto i conti con l’eretica dichiarazione di Fassina sulle tasse e sulla ribellione del mondo artistico e culturale .
 
Forse non solo la chiesa e i suoi papi sono una novità; anche il muro di Berlino della retorica e del conservatorismo si sta sgretolando.