Simone Ganz: «Ho creduto nel progetto Lume in 5 minuti»
di Pietro Zatti

Il 20enne attaccante giunto in prestito dalla Primavera del Milan si è detto molto contento di cominciare la sua avventura da professionista al Lumezzane, prendendo il confronto col padre Maurizio come uno stimolo a fare sempre meglio

 
Dalla Primavera del Milan al Lumezzane per dare avvio alla sua carriera da professionista. Un fiore da appuntarsi all'occhiello per la dirigenza rossoblù l'ingaggio del 20enne Simone Andrea Ganz.
 
Attaccante, classe '93, Simone era stato corteggiato da parecchi club, ma alla fine ha scelto il Lumezzane. "La società valgobbina è stata quella che più concretamente ha dimostrato di volermi, illustrandomi un progetto con il quale mi sono convinto in 5 minuti. Sono certo di aver compiuto la scelta ideale per iniziare il mio cammino e sono molto contento del tipo di ambiente che ho trovato ad accogliermi".
 
Queste le parole di Ganz nel giorno della sua presentazione ufficiale, introdotto dal direttore sportivo del Lumezzane Christian Botturi: "Quando Ariedo Braida mi ha detto che era tutto ok, che Ganz sarebbe venuto a Lumezzane, non volevo crederci. Infatti - ha aggiunto il ds rossoblù - non ci ho creduto fino a che non ho visto la sua firma sul contratto.
 
Come Lumezzane siamo molto contenti e fieri del fatto che un giocatore di prospettiva come lui, con tante pretendenti ci abbia scelti. Tra l'altro - sorride - il suo ingaggio mi ha fatto incassare il primo 'bravo, buon lavoro' da parte del presidente Renzo Cavagna".
 
Un Renzo Cavagna che ci teneva particolarmente a tenere a battesimo Ganz: "Visto che io sono un milanista sfegatato e che lui è il primo giocatore del Milan che riesco ad avere. Sono molto felice e soddisfatto dell'arrivo di questo giocatore per il quale il Lumezzane deve solo rappresentare un trampolino di lancio. Spero che questo ragazzo sappia sfruttare al meglio l'occasione in un campionato difficile come la Lega pro 1".
 
Un giovane Ganz che chiude così la presentazione ufficiale ai suoi nuovi tifosi: "Se il cognome che porto mi pesa? Per niente. Sono abituato da sempre ai paragoni con mio papà Maurizio che è stato un grande bomber: per me il confronto con lui rappresenta soltanto uno stimolo a far bene e magari a fare in carriera anche meglio di lui. L'impatto con il gruppo e l'allenatore? Ottimo davvero. Mister Marcolini è un giovane tra giovani: sembra uno di noi. Lavoriamo molto bene".