Un tuffo nel mare d'Inzino per far fronte alla crisi
di Erregi

Con la crisi che avanza, le scuole chiuse e il caldo che, seppure scostante, quando c'è è insopportabile, la freschissima Valle d'Inzino, si riconferma "mare dei poveri" per quanti attendono le ferie fuori dall'alta stagione e per chi non ci andrà proprio, al mare

 
Ogni anno, con i primi caldi, la Valle d'Inzino diventa parco acquatico, ma con una grande differenza rispetto ai concorrenti: qui basta rispettare l'ambiente e la comune educazione per entrare, non serve pagare l'ingresso né affittare i lettini a prezzi assurdi, tutto gratis, in Valle, ma con buonsenso.
 
I "goi" sono tradizionalmente le piscine dei nonni che, quand'erano giovani, non si potevano permettere altro mare se non quello dolce e ghiacciato del torrente Re, in cima alla freschissima Valle d'Inzino, dove si saliva a piedi, allora, quando ancora non c'erano problemi per trovare un posteggio!
 
Affollatissime, infatti, le "spiagge" della località inzinese e ancor più ambiti i "goi", ovvero le piscine, e soprattutto quelle più profonde, quelle dove ci si può tuffare dagli scogli, che in realtà sono rocce, sono montagne.
 
Vacanze low cost, alternative e al contempo tradizionali, immerse nel verde ma a due passi dall'acqua e dalle spiagge di sassi, in un luogo di pace ma a pochi passi da tutte le comodità.
 
Uno solo l'inconveniente: il sole se ne va presto e il rischio è quello di dover portare nella borsa un golfino per il tardo pomeriggio!