Trascurata al Passo Maniva una speciale zona botanica
di Redazione

La lettera di una lettrice segnala la devastazione lasciata dal pascolo delle pecore in una zona di unica ricchezza floreale, sollecitando le istituzioni a muoversi perché la stessa non venga deturpata e possa invece essere valorizzata

 
Una lettrice ci ha girato una segnalazione che volentieri riportiamo in pagina, perché riguarda la salvaguardia dell'incontaminato territorio dell'Alta Valle.
 
Sono un'amante della montagna, soprattutto della flora spontanea (e se capita anche della fauna), pertanto vorrei segnalare questo fatto da me verificato domenica 21 luglio al Paso del Maniva.

Lì è stato portato un gregge molto numeroso di pecore e sin qui nulla da dire: sta bene che pascolino in quei prati scoscesi. Ma proprio accanto al piazzale del passo, dietro la chiesetta, dove c'è una vecchia mulattiera che porta all'inizio del sentiero per il Dosso Alto, vi è una collinetta dove esistono ancora tracce di trincee della Grande Guerra che guardano sulla Valsaabbia.

Ebben, proprio in quella zona è sempre esistito un giardino di fiori alpini con varietà protette. Ogni anno vado a fotografare queste fioriture, portando altri amanti botanici, i quali vi scovano varietà di fiori che in altre zone non trovano o che non esistono più.

Segnalo i nomi di questi fiori per documentare la ricchezza e la bellezza del luogo: giglio paradisia, giglio martagone, vari tipi di orchidee, botton d'oro, talittro, rapontico, scorzonera rosea, anemone a fior di narciso, astranzia, cirsium di vari tipi, clematidi, pochi esemplari di fritillaria.

Purtroppo domenica ho trovato una desolazione, come se fosse passato un fiume disastroso: pochi fusti eretti e nudi, i cespugli mezzi scorticati. Naturalmente zero gigli, zero di tutto.
 
Mi sono informata, venendo a conoscenza che la situazione è il risultato di ciò che resta al passaggio del gregge di pecore. In altre località questa piccola zona sarebbe stata superprotetta.

Non voglio pensare alle prossime fioriture, se ce ne saranno. Spero solo che i permessi di pascolo vengano dati tenendo conto di queste aree, che vanno scomparendo non so con quali vantaggi.
 
Eleonora Sala
 
A chi di dovere la riflessione su questo piccolo angolo di paradiso lasciato letteralmente "sfiorire".