Lo choc di Lorenzo Zanetti per la tragedia in Supersport

Come Marco Simoncelli nell'ottobre 2011, un altro pilota italiano ha perduto la vita ieri in sella alla sua motocicletta.

Il 25enne perugino Andrea Antonelli è morto sul circuito di Mosca, mentre era in corso la gara del mondiale Supersport. Una gara andata in scena sotto la pioggia battente, dopo la prima prova di Superbike vinta da Marco Melandri, il quale aveva gà ribadito che "la corsa andava sospesa o annullata, perché in pista non si vedeva nulla".

Invece la gara Supesport è partita regolarmente e dopo un giro, mentre il gruppo affrontava il rettilineo a 250 km/h, la moto di Massimo Roccoli ha rallentato per un problema, ma nella nuvola d'acqua è stata tamponata da Andrea Antonelli, che è scivolato sull'asfalto.

Dietro di lui arrivava il lumezzanese Lorenzo Zanetti, che nulla ha potuto per evitare il collega e amico Andrea, colpendolo in pieno all'altezza della nuca e venendo sbalzato anche lui dalla sella della sua Honda.

Per il pilota valgobbino la frattura di una mano e la rottura di un legamento del ginocchio, mentre per Andrea Antonelli non c'è stato nulla da fare e tutti i tentativi di rianimarlo sono risultati vani.

"Oggi (ieri, ndr) ero nel posto sbagliato al momento sbagliato" e "Sono devastato e senza parole. Oggi (ieri, ndr) non abbiamo perso un pilota ma una grande persona" sono i laconico commenti che campeggiano sui profili facebook e twitter di Lorenzo Zanetti, che correva da dieci anni insieme ad Andrea Antonelli, molto legato al pilota perugino così come lo erano le rispettive famiglie.

Una giornata tragica segnata dalla morte di un giovane pilota e dalla riflessione da compiere all'interno del movimento motociclistico, perché le avverse condizioni meteo non vengano più scansate in nome dello spettacolo.

Nelle foto, dall'alto in basso: un primo piano del lumezzanese Lorenzo Zanetti; un frame dell'incidente nel quale ha perso la vita Andrea Antonelli; un primo piano del 25enne pilota perugino.