Tornare è la parte più difficile. Roberto Ghidoni è tornato tante volte dalle sconfinate terre ghiacciate d’Alaska all’Italia: ventidue giorni per andare da Anchorage a Nome, poche ore per sbarcare alla Malpensa. Essere precipitato in due posti così diversi eppure parti della medesima sfera terrestre ti lascia una cicatrice, come se ti venisse strappata una parte di te stesso.

 

Così è tornato l'ultima volta quattro anni fa dallo Stato americano il 61enne bovegnese Roberto Ghidoni. Così l'ha raccontato splendidamente nel libro "Il cammino del lupo". Così lo ripeterà venerdì 28 giugno alle 20.45 nella Sala Alberina di via Mattei a Concesio per presentare un nuovo libro: "L'anima del lupo".

 

Quel soprannome di "Lupo solitario" che gli hanno dato per le sue peregrinazioni tra i ghiacci dell'Alaska e quei record abbattuti all'Iditarod Trail Invitational.

 

"Sento di essere stato scelto per quell'esperienza, che va al di là del cronometro - spiega il 61enne triumplino -. Un giorno, perse le tracce nello whiteout (bianco ovunque, ndr), un lupo si mise davanti a me, mi scortò per otto miglia sino a ritrovare il percorso e poi se ne andò: vidi in lui la figura di mio padre che mi guidava.

 

Un segno, e io credo nei segni, perché le cose non accadono mai per caso. Perciò ho prestato il corpo al sogno della mia vita, che voleva cercare se stessa attraverso me".

 

Ci sono avventura e meditazione nel volume che Roberto Ghidoni ha pubblicato da Marco Serra Tarantola. Ci sono parole che Roberto porta in giro perché la gente ha bisogno di immaginare, bisogno di esplorare l’ignoto, di sentire che cosa sia l’avventura: sognare in grande, osare fallire.

 

L'appuntamento con Roberto Ghidoni e "L'anima del lupo" è per venerdì 28 giugno alle 20.45 nella sala Alberina di Concesio.