I sindaci chiedono alternative alla Sp 345
di Andrea Alesci

Ieri sul luogo dell'incidente che ha bloccò per cinque ore la strada provinciale una rappresentanza di sindaci triumplini si è trovata perché le alternative (autostrada o metrobus) possano presto divenire realtà

 
L'incidente dello scorso 18 giugno e il conseguente stallo della Sp 345 per oltre cinque ore ha riaperto la discussione sull'ernome mole di traffico che la Valtrompia deve ogni giorno sopportare.
 
Così, come una pentola a pressione esplode di vapore, allo stesso modo i sindaci della Valle hanno intercettato quella rabbia repressa che da troppi anni (per non dire decenni) fa da sfondo alle vicende dell'autostrada e del metrobus.
 
Un'alternativa che troppe volte si è prospettata per alleggerire una delle arterie stradali più trafficate d'Italia e che è stata paventata nella conferenza stampa convocata dai sindaci della Valle proprio nel punto tra Sarezzo e Villa Carcina dove si è ribaltato il camion la settimana scorsa.
 
"Quello che chiediamo - ha detto il presidente della Comunità montana, Bruno Bettinsoli - è un'alternativa alla viabilità della Valtrompia (sia autostrada o metrobus), dimenticata come non è invece successo per le altre valli bresciane e costretta a subire congestioni inaccettabili come quelle di martedì scorso".
 
Soluzioni alternative richieste con voce unanime dai 18 sindaci della Valtrompia, pronti anche a chiedere alla gente di scendere in piazza per dare corpo a una protesta che vede la Valle del Mella abbandonata in un polveroso angolino di promesse non mantenute.
 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: i sindaci di Lumezzane, Polaveno, Lodrino, Villa Carcina, Marcheno e il presidente della Comunità montana; uno scatto dei soccorsi al lavoro martedì 18 giugno sul luogo dell'incidente.