La Valtrompia può ancora sperare nel metrobus?
di Andrea Alesci

Da parte di Brescia Mobilità c'è la volontà di dialogare per un servizio di trasporto pubblico su rotaia fino in Valle. I sindaci di Concesio, Villa, Sarezzo e Gardone paiono concordi. Ora è tempo di incontrarsi e definire una progettualità

 
La scorsa settimana il presidente di Brescia Mobilità Valerio Prignachi si era espresso sul prolungamento della linea di metropolitana leggera verso la cintura meridionale della città (Rezzato), verso est (lago d'Iseo) e prospttando anche una soluzione settentrionale verso la Valtrompia.
 
Certo, la metropolitana in sotterranea dal Prealpino è da escludere, poiché un costo stimato di circa 700 milioni di euro è totalmente fuori portata
 
Così, è stata paventata l'alternativa di un prolungamento che possa arrivare sino a Inzino, magari anche attraverso un più economico percorso tranviario superficiale.
 
Liberare il traffico della Sp 345 è ormai quasi un dovere morale per rendere più vivibile il territorio triumplino e Brescia Mobilità si è detta disposta al dialogo con gli amministratori di Valle per trovare la miglior soluzione possibile alla questione.
 
Un progetto di massima del metrobus risalente al 2000 giace in Comunità montana. I 70 metri per lato della fascia di rispetto inizialmente prevista (ossia un corridoio largo 140 metri per l'eventuale passaggio del metrobus) è un vincolo certo troppo stringente per le amministrazioni e già allo stato attuale queste fasce sono state in parte occupate.
 
La redazione dei Piani di governo del territorio incombe. Una soluzione mediana per portare fino a Inzino un sistema pubblico di trasporto alternativo alla gomma può essere trovata.
 
Ognuno, però, dev'essere pronto a rinunciare a qualcosa, guardando all'effettivo bisogno di una Valle che poteva diventare un modello e invece si trova ancora aggrovigliata da egoismi ideologici e intoppi burocratici che ne ostacolano il futuro.
 
 
Nelle foto: una vista della Valtrompia; i convogli del metrobus cittadino (foto 2 "Giornale di Brescia"):