I conti del Comune gardonese ai tempi della crisi
di Erregi

Con tagli ai trasferimenti statali di portata davvero ingente, amministrare un comune e far quadrare i conti è sempre più una sfida, specie se si vuole continuare a tutelare le fasce deboli. Ed è con fatica che Gardone riesce ad approvare il bilancio di previsione dell'anno in corso

 
In questo momento delicato per sempre più famiglie, ai margini della vera e propria povertà, e dovendo fare i conti con tagli ai trasferimenti per ben 858 mila euro, Gardone, aggiungendo anche il mancato introito di 200 mila euro di acconto dell’Imu sulla prima casa, si trova a destreggiarsi tra problemi non indifferenti, come molte altre municipalità.
 
Con un bilancio di previsione di 13 milioni e 506 mila euro, Gardone cerca comunque di garantire servizi all’altezza degli standard nel settore socio-asssistenziale, con una cifra pari a 1 milione e 585 mila euro, mentre all’istruzione ne vanno 860 mila.
 
“Questo, però - dichiara l’assessore ai Tributi, Piergiuseppe Grazioli - costringe necessariamente ad aumentare l’addizionale Irpef dallo 0,5% allo 0,8%, ma continuiamo a sperare in un'inversione di tendenza che parta da Roma per valorizzare le realtà locali e comunali”.
 
Le aliquote Imu, intanto, restano invariato con lo 0,5% sulla prima casa, lo 0,2% sui fabbricati rurali e l’1,60% sul resto. Anche i contributi restano numerosi, a partire da quello per gli interventi edilizi e di riqualificazione dei centri storici di Gardone e frazioni.
 
Sulla nuova tassa rifiuti, la Tares, i pagamenti si divideranno in tre rate e sarà il comune ad inviare i bollettino postali precompilati, con i cambiamenti già apportati: allo stato andrà una somma maggiore, equivalente a 0,30 centesimi al metro quadrato.
 
Cambiamenti tutto sommato ragionevoli e, comunque, necessari e imposti dall’alto, mentre attraverso i contributi e le facilitazioni economiche si cerca di arginare la povertà crescente, compito non facile, ma Gardone prova a esserne all’altezza.