A Nave per capire come salvare il castagno con l'innesto
di Andrea Alesci

Sabato 4 maggio e 8 giugno Ocildo Stival tiene presso la Pieve della Mitria due lezioni teorico-pratiche su errori e operazioni corrette per praticare l'innesto all'interno del progetto "Piante madri" che tenta di ridare dignità economica alla coltivazione da castagneto

 
Alzi la mano chi all'autunno non associa automaticamente il sapore delle castagne e di un frutto tanto semplice quanto gustoso.
 
Castagne e marroni che crescono su alberi divenuti anacronistici, perchè oggigiorno non hanno più la valenza d'un tempo quando erano definiti "Alberi del pane".
 
Eppure lapalissianamente: niente castagni, niente castagne. In questo senso si sviluppa il progetto "Piante Madri" portato avanti dalla Comunità montana in collaborazione con il Comitato promotore "Sagra del Marrone della Valle del Garza" e l’associazione Amici dell’Antica Pieve della Mitria.
 
Un progetto partito da lontano grazie alle preziose competenze di Ocildo Stival e al programma "La gestione del castagneto", due lezioni teorico-pratiche che si tengono alla Pieve della Mitria di Nave sabato 4 maggio e sabato 8 giugno.
 
Due mattinate (ore 10.30/12.30) sulla conversione del castagneto mediante l'innesto e sulle cure colturali necessarie alla sopravvivenza e all’impostazione futura delle piante.
 
"Ogni esemplare di marrone è un soggetto 'unico - spiega Ocildo Stival - ed è il frutto di un’attenta selezione qualitativa e di adattamento territoriale da parte delle generazioni che ci hanno preceduto.
 
Nel corso del tempo venivano sovrinnestati i selvatici di castagno presenti nella marronaia, prelevando le marze dalla pianta che, storicamente, produceva i frutti migliori. Lo stesso stiamo facendo noi con il progetto 'Piante Madri', individuando all'interno degli ambiti territoriali più significativi (la Val Garza) le 'piante madri' dalle quali prelevare il materiale vegetale necessario ad allestire il campo.
 
In particolare, nel corso delle due lezioni spiegheremo quali sono gli elementi negativi che concorrono a un innesto mal praticato e quali le operazioni corrette perché l'innesto riesca e consenta così di migliorare la qualità della pianta, riuscendo quindi a ridare dignità economica alla coltivazione da castagneto".
 
Le lezioni sono gratuite e aperte a tutti. Per maggiori informazioni è possibile contattare l’ufficio Agricoltura della Comunità montana, telefonando allo 030.8337417 o mandando un'email all'indirizzo agricoltura@cm.valletrompia.it.
 
Per un migliore approfondimento sugli interventi che tentano di salvare i castagneti è possibile visitare il sito web del macro progetto "Castagneti dell'Insubria".