Nasceva 50 anni esatti fa l’«Associazione operaia di mutuo soccorso» dell’ex miniera Prealpina, sodalizio che si prefiggeva e si prefigge tutt’ora di sostenere quanti, dopo una vita di lavoro come minatori, venivano lasciati con misere pensioni e, in moltissimi casi, con gravi problemi di salute quali la silicosi.

 

Ad oggi sono circa un centinaio i soci iscritti e nonostante i cambiamenti e la modernizzazione di statuti e consigli direttivi, lo spirito che spinse i fondatori resta lo stesso, sotto la guida del presidente Maffeo Ronchini, a capo dell’associazione da vent’anni.

 

L’attività del gruppo era cominciata perché i primi trenta membri sentirono forte l’esigenza di dare sostegno a quanti, dopo una vita di fatiche in miniera si vedevano intrappolati in un sistema d’assistenza lento e obsoleto, che prevedeva contributi miseri nonostante l’elevato numero di vittime, spesso molto giovani, per conseguenze del lavoro stesso.

 

E anche oggi continua l’attività del gruppo che si occupa ancora di dare assistenza agli anziani e a quanti ne abbiano bisogno, con visite in ospedale e a domicilio, ma anche con pacchi dono e con contributi per le chiese di zona, senza dimenticare la partecipazione all’estremo saluto di ogni membro che passa a miglior vita, sempre accompagnato dai “colleghi” nell'ultimo viaggio.

 

Nella mattinata di oggi il programma prevede la messa alle 11 seguita dall’incontro presso il monumento agli invalidi del lavoro, in piazza Zanardelli e dal pranzo sociale del sodalizio.