La trappola
di Itu

Chissà quale sia l'intelligenza universale, quella corrente che guida le nostre vite e le intreccia con i fili dei nostri destini


Mio marito è arrivato a casa con due trappole per formiche spacciate per insuperabili nelle infestazioni casalinghe.

Le istruzioni rendono temibile l’uso senza una miriade di precauzioni, il corpicino di una formica per la possibile intossicazione con corsa ospedaliera se a contatto con il veleno.

Cerco subito la collocazione nascosta sotto l’acquaio di cucina, posto ambito dalle processioni di formiche per il goloso contenuto della spazzatura e il comodo rifornimento di acqua che i rubinetti ad ogni ora erogano.

In due giorni l’andirivieni in zona è diminuito ma stamattina l’assemblamento in catena nero e ondoso si è insediato vicino al caminetto, deve essere caduto nei dintorni qualcosa di prelibato che in un attimo si sono chiamate a raccolta.

Cambio veloce di collocazione della  “casetta” ( che nome insidioso…) che leggerissima si posa in mezzo al caos disciplinato delle formiche in festa.

Trascorre un’ora e vado a vedere, l’interesse per il nuovo è indicato dagli ingressi alla scatolina, mi si rompe il cuore perché sopra c’è la pubblicità scritta che si tratta di camera di morte.
 
Penso al nostro comune destino di formiche, loro non sanno leggere, ma anche noi osservati dall’alto dalla sapienza universale che si chiede perché non sappiamo, nonostante i tempi a disposizione, leggere i segni della nostra morte in terra.
 
La vita e la morte di sicuro un percorso stupido e intelligente che ci accomuna con i sensi a tutto il creato, le controindicazioni alla vita scritte ma inutili che ci fanno sembrare più morti che vivi.
Un mondo di apparenza che i sensi ci ordinano di interpretare come un sogno che si ripete e nulla vuole spiegare.

Può esser trappola o anche un’insondabile buongiorno….