«Disugual», una storia 'Impossible' di Silvano Peroni
di Andrea Alesci

Da sabato 20 aprile a domenica 11 maggio è visitabile presso Villa Visconti d'Aragona a Sesto San Giovanni la mostra unica nel suo genere realizzata dal fotografo saretino con la tecnica del "lift off" in un percorso che racconta la storia di 4 ragazzi del Centro Bresciano Down

 
Ricordate le vecchie polaroid e quel sapore così vivo di poter subito toccare e vedere la fotografia? Da qualche anno il gruppo dei Polaroiders è tornato ad emergere e grazie ad alcuni dipendenti dell'azienda è stata avviata una nuova impresa chiamata Impossible Project.
 
Impossible, dal nome dato a una pellicola formata come un tempo da due supporti, senza agenti chimici a creare l'emulsione fotografica (gli acidi sono proibiti dal Trattato di Kyoto) ma semplicemente con una base acquosa.
 
Un preambolo necessario a introdurre il lavoro sviluppato dal saretino Silvano Peroni, che da quei supporti che compongono l'immagine stacca quello trasparente, lo fa scaldare in acqua calda, quindi stacca l'emulsione e con pazienza la trasporta su cartoncini, dando poi vita a un'originale composizione creativa.
 
Con questo procedimento è stata creata anche "Disugual", la mostra che dal 20 aprile (inaugurazione ore 18) a domenica 11 maggio è visitabile presso Villa Visconti d'Aragona a Sesto San Giovanni, dov'è ospitata una galleria Fiaf.
 
"La mostra che inauguriamo nello spazio milanese - racconta Silvano Peroni - è sicuramente il mio più grande progetto Polaroid con pellicola Impossible e nasce da un workshop che avevo tenuto l'anno scorso a Londra insieme a Carmen Palermo per mostrare questo tipo di tecnica, che si chiama 'lift off'. 
 
Ero là per un lavoro su atleti delle Paralimpiadi e comunque con disabilità, quando un amico mi propose questo progetto fotografico che voleva coinvolgere i ragazzi down.
 
Io entrai in contatto con il 'Centro Bresciano Down', cominciai a parlare con loro, conobbi Carolina Raspanti e lessi il libro 'Questo è la mia vita' nel quale raccontava la sua esperienza di ragazza down e così cominciò a germogliare 'Disugual', un percorso artistico col quale ho cercato di racccontare in immagini la vita di quattro di questi ragazzi".
 
Quattro percorsi compostivi che Silvano Peroni ha costruito seguendo un medesimo schema: sul cartoncino si "incollano" sei scatti accostati a comporre l'immagine intera come risultante di una nuova opera a metà tra la fotografia e la pittura. E per ogni ragazzo quattro immagini a segnarne un ideale percorso.
 
"Ogni passaggio rappresenta uno stato dell’anima  - spiega il fotografo saretino -: ho immaginato un oggetto che potesse essere il totem di questi ragazzi, un oggetto di legno (tronco, scala, comodino, seggiola) che fosse in sintonia con la natura e rappresentasse la certezza.
 
Poi, c'è il passaggio spirituale, una figura con le ali, una sorta di angelo custode che si trasfigura nella terza composizione sul piano della realtà, con ciascun ragazzo che “mette le ali”, prima di arrivare a una sorta di fumetto ottenuto (agendo sempre sulla pellicola trasparente) e segno dell’aspetto immaginativo.
 
Un percorso in quattro stadi che per ciascuno corre verso una sola immagine finale: una sedia a rotelle senza nessuno seduto sopra. Un finale forte che rovescia la prospettiva e appiattisce quel termine ‘disugual’ sul livello di una diversità di fatto annullata.
 
La mostra "Disugual" di Silvano Peroni è visitabile da sabato 20 aprile a domenica 11 maggio presso Villa Visconti d'Aragona a Sesto San Giovanni scondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì (ore 10.30/18) e il sabato (ore 10.30/17.45). Chiusa lunedì e festivi.
 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: il terzo stadio compositivo di due de quattro ragazzi rappresentati in "Disugual"; Silvano Peroni al lavoro in un workshop per mostrare la tecnica del 'lift off'.