Lumezzane, ultimo saluto all'amato don Giulio Gatteri
di Redazione

Stasera alle 20.30 la S. Messa celebrata da mons. Cesare Polvara, domani alle 15.30 nella parrocchiale lumezzanese il rito funebre officiato dal vescovo ausiliare mons. Vigilio Mario Olmi per quello che per 20 anni è stato l'amato parroco di San Sebastiano

 
La salma di don Giulio Gatteri è composta nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano. Fin dal mattino di ieri è incessante l’omaggio della comunità lumezzanese al sacerdote che per vent’anni è stato punto di riferimento, guida, sostegno.
 
Ieri sera la Messa presieduta da mons. Gianfranco Mascher. Questa sera alle 20.30 la Messa con mons. Cesare Polvara. Le esequie saranno celebrate domani alle 15.30 officiante il vescovo ausiliare emerito mons. Vigilio Mario Olmi con la commemorazione da parte d’un confratello.
 
La salma verrà tumulata nel cimitero di via D’Azeglio. Nella chiesa è stato collocato un cesto per raccogliere pensieri e ricordi di quanti vogliono lasciare un segno oltre le sollecitate preghiere.
 
Possibile inviare un breve scritto anche alla redazione di LumenSanum, il periodico parrocchiale per eventuale pubblicazione. La scomparsa di don Giulio, per quanto dolorosamente attesa, ha percorso come un lungo brivido la valle. In chiesa volti raccolti, labbra chiuse sulle quali, però, s’indovina un taciturno coro di tristezza, mitigato dalle orazioni e dalla consapevolezza, sempre rammentata dallo stesso don Giulio, che «la Luce vera non è in questo mondo».
 
Lumezzane, specialmente in tempi di sudori, sangue e fame, si è sorretta sui capisaldi famiglia, religione, lavoro. E pure nel presente scetticismo, il senso religioso è vivo, acuto, per quanto quello della famiglia, non di rado, segua la malinconica scelta della disfatta e quello del lavoro nuoti controcorrente.
 
Ma è appunto con sacerdoti come don Giulio che la religione conserva la sua robustezza, è balsamo dello spirito e dunque della vita, speranza che sconfigge il nulla degli sfiduciati.
 
Il sindaco di Lumezzane, Silverio Vivenzi, lo ricorda come uno degli ultimi parroci di frontiera: «Una persona speciale che ha
voluto bene a Lumezzane, partecipe delle iniziative del Comune, prodigo d’incoraggiamenti. L’ho apprezzato ancor più alla fine, non ha fatto pesare la sua malattia, ma ha continuato l’ancor più difficile lavoro, sapendo trasmettere serenità».
 
Don Giulio ha speso molte energie anche per le infrastrutture parrocchiali, trovando nella comunità prodigiosa rispondenza, implicito riconoscimento di stima e fiducia nella Guida, ad un tempo, sostegno con la parola e offerta d’operosità tutti insieme.
 
I parrocchiani non ricordano d’averlo mai visto senza la tonaca, aperto segno del sacerdote che nemmeno nel simbolo dell’abito rinuncia a «predicare». Le opere, l’oratorio completamente rifatto, la chiesa vecchia riportata in splendore, la colonia di Igea Marina, abbattuta e ricostruita ... ma il ricordo di don Giulio è affidato alla sua attenzione verso i deboli, al suo diffondere il senso d’un bene che va oltre la morte e la vince. 
 
 
Fonte: Egidio Bonomi, "Giornale di Brescia", 12 aprile 2013.