Tranquilli non cambierà nulla
di Aldo Vaglia

I veri problemi, quelli del lavoro, del denaro, dell'energia, dell'ambiente, della salute, della scuola, della cultura rimarranno sullo sfondo

 
Un ribaltamento della realtà farà apparire drammi i difetti congeniti degli italiani e prioritaria la loro discussione.

I costi della politica, la corruzione, il conflitto dì interessi, la legge elettorale, sembrano gli argomenti che trovano le forze politiche pronte a scavalcarsi per cercare le soluzioni.
Gli stessi che per anni hanno ostacolato qualsiasi tentativo di riformare questo sistema si trovano oggi paladini dell’ onestà e della giustizia.
Ma più di tutti chi ha tratto vantaggio dal discredito caduto sulla politica per mancanza  di queste riforme, si trova oggi a decidere come dare seguito alle promesse fatte ai propri elettori.

Le marce indietro e gli alibi tamponano l’irrequietezza, ma smascherano la futilità di un partito che da virtuale si deve trasformare in reale.
Pensare che tutto si aggiusterà mandando a casa i politici attuali, buttando la gente in galera, togliendo lo stipendio ai parlamentari, mettendosi di traverso e dicendo parolacce, senza alcun progetto economico e politico da contrapporre al nulla dei vecchi partiti, non potrà reggere per molto tempo.

Altri sono i drammi: mancanza di lavoro che porta alcuni al suicidio per non perdere la dignità conquistata e difesa per tutta la vita. Uso di energie fossili che inquinano l’ambiente e sono causa di fame e cambiamenti climatici. Sequestro del denaro da parte di un sistema sempre più cannibale.
Situazioni che non si risolvono con i moralismi, i giustizialismi, i populismi, più utili alle dittature che alle democrazie, ma con una politica capace di indicare uno sviluppo sostenibile e creare condizioni realmente alternative all’indiscriminato consumo di risorse.

C’è un ambientalismo serio, fatto da persone intelligenti che da anni si impegnano nel nostro paese, (il professor Settis e Carlo Petrini per fare un esempio di chi si occupa di territorio e cibo,
o Rubbia, nel campo delle energie alternative, mandato a lavorare all’estero perché “Bosoni e Neutrini” erano insulti alle intelligenze dei nostri ministri), che potrebbe indicare una strada. 
Se si partisse da cultura e scienza e da persone riconosciute in tutto il mondo per la loro serietà invece di giocare coi tarocchi, qualche speranza di uscire dalla crisi forse si potrebbe avere.

Anche ai giovani cooptati in un’improbabile rivoluzione a cui mancano i presupposti ideologici e della fame, potrebbero aprirsi spiragli di occupazione che li vedrebbero artefici di una rinascita e li affrancherebbero dallo scontento esistenziale e dalla noia.
Lo sfogarsi su bersagli insignificanti, quali una galleria, un elettrodotto, una strada, un ponte, la scuola, il dire solo dei NO non è agire da adulto, ma da bambino. La maggior parte dei movimenti è di contestazione e non di proposta, confonde la protesta con la democrazia diretta.
Un tempo i progressisti facevano le rivoluzioni vere, oggi quelle false le fanno i conservatori.