Proposta di legge regionale Pd sui Pgt ancora in standby
di Redazione

Per voce del consigliere regionale Gian Antonio Girelli il Pd fa sapere di un progetto di legge per consentire a 580 Comuni lombardi di completare l'iter di approvazione del nuovo Pgt. In più spinge per una modifica alla legge urbanistica regionale e frenare l'urbanizzazione

 
Il Pd annuncia la presentazione di un progetto di legge per permettere ai quasi 580 comuni lombardi su 1.544 che non hanno ancora concluso l’iter di approvazione del Piano di governo del territorio di continuare a utilizzare gli strumenti urbanistici vigenti fino alla fine del 2013.
 
Ciò permetterebbe a questi comuni, circa un quarto di quelli bresciani, di perfezionare la pianificazione del territorio in base ai dettami della legge regionale del 2005 senza vedere il blocco totale degli interventi urbanistici nel loro territorio.
 
“Abbiamo raccolto – spiega il consigliere regionale democratico Gian Antonio Girelli - l’appello proveniente dai sindaci, dalle associazioni di categoria e dagli ordini professionali preoccupati per le ripercussioni della norma introdotta a fine dicembre che ha sostanzialmente fatto decadere i vecchi piani regolatori, lasciando diversi comuni senza alcuno strumento urbanistico. Con questa norma, straordinaria e non ripetibile, motivata anche dalla profonda crisi che investe il comparto dell’edilizia, si può dare un po’ di respiro all’economia locale e dare agli enti locali un incentivo a concludere entro quest’anno il percorso di approvazione dei piani di governo del territorio”.
 
Il PD ha anche presentato un'altra proposta di legge di modifica alla legge urbanistica regionale con lo scopo di introdurre norme per contenere il consumo di suolo e frenare la progressiva urbanizzazione del territorio che ha caratterizzato la Lombardia degli ultimi decenni.
 
“Con questo progetto di legge che modifica sedici articoli della legge urbanistica - spiega Girelli - vogliamo far passare dei concetti nuovi quali l’utilizzo in via prioritaria delle aree dismesse, abbandonate e degradate, l’introduzione delle soglie percentuali massime di consumo di suolo e la compensazione ecologica preventiva”.