La possibilità di un centro commerciale a Lumezzane
di Redazione

Il trasferimento dell'idrosanitaria a Sarezzo ha lasciato nella frazione di San Sebastiano un edificio vuoto di circa 8 mila metri quadrati. Fra le proposte per il recupero spuntano quelle di un parcheggio (da adibire il sabato a mercato) e di un terzo centro commerciale

 
Le aziende se ne vanno e restano i capannoni vuoti. Così la Sabaf, la Gs, l’Idrosanitaria, tutte dislocate a San Sebastiano.
 
Quest’ultima (che tra l’altro sta di fronte alla Gs) ha lasciato una fabbrica di 8 mila metri quadrati, nel cuore della frazione, a cento metri da piazza Roma: è vuota ormai da più d’un anno, da quando i fratelli Bonomi, Giuseppe e Firmo, hanno trasferito macchinari e attività a Sarezzo, nello stabilimento di via Valgobbia.
 
Ora per la fabbrica vuota si prospetta un diverso impiego. È stato depositato in Comune il progetto per la realizzazione d’un centro commerciale con la richiesta (ovviamente) del permesso di costruzione.
 
La posizione è il meglio che si possa desiderare, visto che l’intero fabbricato è in fregio alla battutissima via Montesuello. Un interesse pubblico in più è dato dalla proposta di ricavare un ampio parcheggio a livello strada, che il sabato si trasformerebbe in mercato coperto per gli ambulanti che, da sempre, sistemano le loro bancarelle lungo la tortuosa, disagevole via Artigiani.
 
A Lumezzane esistono già due centri commerciali, il Noàl, sempre a San Sebastiano e l’Arcadia, a Pieve. Ora, se ne aggiungerebbe un terzo che andrebbe ad ampliare l’offerta commerciale dell’intera Valgobbia per quanto, è risaputo, molti scendano a Sarezzo e Brescia per acquisti che potrebbero consumare nella propria città.
 
Si dice che la concorrenza faccia bene all’acquirente. Ecco allora che anche il nuovo punto di commercio dovrebbe alimentare questa regola, se mai l’alimenterà.
 
Poi, un grande cantiere tornerebbe a Lumezzane, dopo lungo tempo, come dire, un’iniezione di fiducia sul versante di questo tempo sghembo, smagrito, depresso, senza fine.
 
L’ex stabilimento sarà demolito. Certo, così com’è ora non fa bella mostra e una soluzione andava trovata. Quella proposta potrà suscitare pareri diversi, come sempre avviene, specialmente quando salta in ballo l’ormai boccheggiante commercio relativo ai piccoli esercenti, ma è indubitabile che la soluzione  darebbe «aria» al centro di San Sebastiano con parcheggi, nuovi spazi, qualche ... albero.
 
Semmai la preoccupazione dovrebbe essere quella che dal punto di vista architettonico sia una costruzione gradevole, che piaccia a vista, non come qualche più recente bizzarria che non trova un apprezzamento che è uno. 
 
 
Fonte: Egidio Bonomi, "Giornale di Brescia", 23 marzo 2013.