Primavera e pollini: la stagione delle allergie
di Erregi

Con la primavera e il germogliare di piante e fiori tornano a farsi sentire le noiose allergie stagionali che, negli ultimi vent'anni, sono aumentate in modo impressionante, ma le soluzioni per contrastare starnuti e occhi arrossati ci sono

 
Starnuti, lacrimazioni frequenti, difficoltà respiratorie, asma, prurito in gola e nel naso, congiuntiviti, senso di soffocamento, gonfiore e arrossamento delle labbra, starnuti frequenti, tosse e gola secca, riniti e dermatiti: questi i sintomi più frequenti per quanti sono affetti da allergie stagionali e vedono nella primavera un nemico temibile.
 
L’allergia è una risposta del sistema immunitario verso elementi che abitualmente in un soggetto normale sono ben tollerati. Sempre più spesso, però, succede che alcuni organismi non riconoscano tali sostanze e, poiché le considerano nocive, innescano reazioni esagerate.
 
I meccanismi che scatenano tutto ciò sono molto complessi, ma sicuramente alla base vi è la componente genetica, sebbene i principali responsabili siano il clima e l’inquinamento atmosferico ambientale.
 
Le sostanze che danno vita a queste reazioni sono gli allergeni, elementi che si trovano ovunque: nei peli degli animali, negli acari della polvere di casa, nelle muffe, nei conservanti, e in particolar modo nei pollini delle piante, per lo più  graminacee  (come avena, segale e mais), ma anche in erbe spontanee stagionali. 
 
I pollini sono le particelle emesse dai fiori  la cui funzione è quella di permettere la riproduzione di alberi e piante. Durante il periodo primaverile vengono rilasciati in grandi quantità nell'aria per essere trasportati lontano dal vento. Per le persone allergiche arriva il periodo più brutto dell’anno.
 
Le allergie possono cominciare a qualsiasi età, anche se nella maggior parte dei casi l’insorgenza è molto precoce.
Nelle persone allergiche ai pollini, in particolare alle betullacee, è elevato il rischio di sviluppare anche  allergie alimentari, in quanto la somiglianza tra le proteine di alcuni pollini e quelle di certi alimenti dà luogo a  reazioni crociate: chi è allergico a una pianta è più sensibile anche agli allergeni di alcuni alimenti.
 
Potendo presentare quadri anche gravi, quale shock anafilattico, la prevenzione delle allergie diventa assolutamente fondamentale. Nella maggior parte dei casi emerge la necessità di ricorrere a farmaci proprio durante il momento critico: gli antistaminici, da assumere per via orale o sotto forma di spray nasali, o i colliri congiuntivali.
 
Quando i sintomi sono particolarmente intensi si possono prescrivere cortisonici, sempre in spray. E’ importante, una volta superati i sintomi, non dimenticarsi della possibilità dei vaccini, oggi disponibili anche in gocce o compresse da sciogliere sotto la lingua. 
 
Le vaccinazioni vanno però fatte prima della stagione pollinica e, per avere risultati concreti, devono essere eseguiti per almeno tre o cinque anni consecutivi.
 
(Fonte: http://www.medicline.it)