Nave, il progetto di un nuovo convitto universitario
di Redazione

Grazie alla sinergia tra amministrazione, coop. "La Vela" e il direttore della Pastorale universitaria don Raffaele Maiolini sorgerà a Nave un nuovo convitto per universitari italiani e stranieri nel quale l'aspetto dello studio si coniugherà a quello del volontariato

 
Si aprono nuove prospettive per la comunità alloggio «Picchio Rosso» di Muratello che, gestita dalla cooperativa sociale La Vela, aveva chiuso i battenti nel 2011 a seguito dei risvolti legati alla difficile gestione delle adolescenti ospitate, provenienti da situazioni personali e familiari particolarmente disagiate.
 
Dalle trattative tra La Vela e l’amministrazione comunale ha preso corpo un progetto reso effettivo anche grazie alla collaborazione di don Raffaele Maiolini, responsabile della Pastorale universitaria della Diocesi di Brescia.
 
La struttura, composta da quattro camere, una lavanderia, due bagni, una sala relax, uno spazio comune e una luminosa cucina, ha di fatto già assunto la funzione di convitto per tre studenti marocchini della facoltà di ingegneria e si prepara a ospitarne un massimo di altri sei. Entro settembre il progetto prenderà definitivamente corpo e la struttura assumerà il nome di «Convitto universitario Saturno».
 
«Partendo dal presupposto che i costi e gli standard scolastici richiesti per la permanenza negli alloggi universitari sono spesso vincolanti  - spiega don Raffaele - , è nata l’idea di creare una struttura ricettiva il cui affitto verrà a costare attorno ai 150 euro mensili, comprensivi di spese extra, e all’interno della quale la condotta scolastica e l’impegno dei ragazzi verranno comunque monitorati senza l’imposizione di vincoli ferrei».
 
A essere accolti saranno indifferentemente ragazzi stranieri e italiani, provenienti da altre regioni o province ma anche bresciani. «L’obiettivo è quello di creare un ambiente familiare e che sproni gli studenti all’integrazione sociale e culturale nel tessuto navense», prosegue la responsabile del progetto Lucia Frosio. Per i ragazzi, a questo proposito, sono previste quattro ore settimanali di volontariato. Nel pieno rispetto delle loro attitudini ed esperienze pregresse, andranno ad affiancare il personale della cooperativa e dei servizi sociali.
 
«La struttura - conclude il sindaco Tiziano Bertoli - era già attrezzata e autonoma sotto tutti i punti di vista: diventerà approdo di un progetto che ci impegneremo a mantenere nel tempo, un luogo nel quale saranno accolti e sostenuti studenti che hanno voglia di impegnarsi, di studiare ma anche di mettersi a confronto».
 
 
Fonte: Barbara Fenotti, "Giornale di Brescia", 19 febbraio 2013.