Un'arma chiamata fantasia
di da www.doctissimo.it

Secondo molti psicologi il metodo migliore per vincere le paure dei bambini è la fantasia. E' un paradosso se pensiamo che spesso è la fantasia stessa a scatenarne alcune come quelle dei mostri o degli orchi

 
La fase magica è una tappa importante nella crescita dei bambini e consente loro di darsi spiegazioni su tutti quei fenomeni che ancora non riescono a comprendere.
Siamo noi adulti ad incoraggiare spesso questi atteggiamenti, quando non sappiamo come rispondere alle loro domande in maniera semplice e ci trinceriamo dietro alle favole o alla magia stessa (la fatina dei denti, il funzionamento di alcuni elettrodomestici etc).
In particolare, alcuni studiosi hanno dimostrato come esista una sorta di corrispondenza tra la struttura delle favole e lo sviluppo psicologico del bambino dai 4 agli 8 anni.
 
E' possibile riassumere questa affermazione in alcuni punti:
-nelle favole ogni elemento interagisce con gli altri, anche quelli inanimati possono quindi parlare ed hanno qualità e caratteristiche umane. Aiutano il o la protagonista nelle sue avventure senza che nessuno di preoccupi di vedere un bambino passeggiare accanto ad un tronco d'albero. Tutto è concesso e niente è proibito nel rispetto della natura e di tutte le cose;
- non esistono spazio e tempo, le leggi fisiche o la logica. Ogni favola ha una legge a se dove tutto è possibile. Questa realtà offre al piccolo lettore uno strumento per analizzare anche la società in cui vive;
- in tutte le favole si ripetono alcune formule come “E vissero felici e contenti” che sono una sicurezza per il bambino. Anche nei momenti più difficili della storia sa che prima o poi arriverà il finale felice. Ecco perché i colpi di scena e gli imprevisti saranno affrontati dal bambino in maniera più serena attendendo il lieto fine;
- il protagonista della favola è spesso da solo ad affrontare l'avventura ma viene aiutato da agenti esterni che intervengono se si trova in grave pericolo come fanno i genitori per il bambino;
- nelle favole la lotta tra bene e male, forte e debole, buono e cattivo è sempre al centro della storia. Ed è sempre il bene a trionfare, il debole ha la meglio sul prepotente tramite l'astuzia e l'impegno. Insegna al bambino a non mollare e impegnarsi per portare avanti le sue battaglie.
 
Anche i cartoni animati possono avere questa funzione ma l'immaginazione in questo caso ha molto meno potere perché sia l'aspetto dei personaggi che dell'ambiente è già definito e non lascia spazio a modifiche.

Ecco quindi perché diventa importante leggere insieme ai bambini le favole continuando a parlarne anche dopo aver terminato la lettura, una sorta di club del libro in cui analizzare e capire meglio i protagonisti e le vicende di quel racconto.
E' interessante anche chiedere ai bambini di inventare e raccontare loro stessi una favola. Spesso proporranno esattamente gli elementi di cui hanno paura riuscendo anche in quel caso a sconfiggerli con la fantasia.
 
Spesso i genitori sono preoccupati di fronte alla comparsa dell'amico invisibile. Non tutti i bambini sviluppano questa particolare amicizia, a volte si tratta semplicemente di un pupazzo o un giocattolo che diventano per lui un inseparabile compagno. Non dobbiamo demonizzare questa loro esperienza perché si tratta di un altro valido aiuto per superare in maniera autonoma le proprie paure.
Agli occhi di un adulto può sembrare un comportamento anomalo ma in realtà non è in alcun modo dannoso per il bambino che utilizza l'amico immaginario per capire meglio il mondo che lo circonda.
E' quindi assolutamente normale la presenza di un amico immaginario anche se, con il passare degli anni, dovrebbe diventare via via meno presente nella vita del bambino.
Non sgridate il bambino che parla con il nulla, non toglietegli in piacere di dormire al sicuro con il suo peluche o con la macchinina. Sono cose di cui ha bisogno per superare le proprie paure e trovare le sue certezze con i suoi tempi.
Assecondateli quindi quando vi chiedono di interagire con la misteriosa entità ma non lasciate che superino il limite del buon senso. Va bene giocare insieme ma di certo non è possibile riservare un posto a tavola per l'ospite invisibile.
Deve limitarsi a restare una entità astratta e non essere troppo concretizzata altrimenti potrebbe anche perdere il suo lato utile.