Se l'amore non va più a mille
di www.riza.it

Nessun amore è sempre al top; per non rimanere imprigionati in una sofferenza inutile occorre liberarsi da questa illusione. Solo così una relazione può durare

 
Lo sappiamo tutti, ma fatichiamo ad accettarlo: nessuno ama sempre “alla follia”; che piaccia o meno i sentimenti di tutti sono discontinui. Pretendere continuità assoluta in amore significa rifiutare il fatto che anche noi stessi amiamo di momento in momento, in modo diseguale.
 
Purtroppo il mito illusorio dell' amore eterno, sempre uguale, sempre meraviglioso è talmente presente nella cultura popolare da indurci spesso a forzare i sentimenti pur di ottenerlo: un atteggiamento molto rischioso, proprio per il benessere della coppia. Il pericolo maggiore è proprio quello di non riuscire a reggere gli alti e bassi presenti in ogni relazione, vedere disaffezione dove magari c’è solo un momento di stasi.
Si pensa: “Se il nostro amore non è sempre al massimo è meglio che finisca, prima o poi  troverò la persona giusta, quella che mi amerà davvero”. Nell’attesa, ecco che l’autostima che proviamo non dipende più da noi: senza accorgercene abbiamo messo il nostro equilibrio nelle mani degli altri.        
   
Quando affermiamo: "lui (o lei) non mi dice mai ti amo", spesso in realtà intendiamo: "Non mi ama come so fare io", come se l’idea che noi abbiamo in testa fosse l’unica vera. Ovvero "Devi amarmi, ma come dico io", in modo costante, con le frasi giuste e i comportamenti che mi aspetto. Le persone che vivono l’ amore in questo modo inevitabilmente finiscono per rovinare le proprie relazioni e un poco alla volta si convincono che in realtà sia impossibile trovare qualcuno capace di amare “come si deve”. Recitano così la parte del sofferente dando la colpa alla cattiveria degli altri, ed è proprio questa certezza a condurli dritti fra le braccia della sofferenza.
 
La coppia deve essere viaggiare sempre al cento per cento”, altrimenti che amore è? Questa convinzione è il prodotto di una visione ideologica dei sentimenti: si è certi che, per essere autentiche, le relazioni debbano produrre costantemente un livello “adeguato” di passione, attenzioni, messaggi d’affetto, sospiri e carezze...
L’attenzione è tutta sbilanciata su ciò che fa o dice l’altro, “noi” non ci siamo più. Come se la felicità debba venire solo da fuori. Così ci si attacca morbosamente al partner, diventando dipendenti da persone che spesso ci fanno soffrire.
 
La frase “non mi dice mai ti amo” è molto dannosa, ma non è certo l’unica. Esistono altre frasi-tipo altrettanto dannose che testimoniano come il proprio benessere sia appeso al filo delle conferme che l’altro è tenuto a dare: "Non mi degna di uno sguardo"; "Per lui sono scontata"; "Non si accorge dei miei sentimenti»; "Non vede come soffro quando non è affettuoso". Eliminale dal tuo vocabolario: sono solo luoghi comuni.
Cosa ci spinge a volere a tutti costi che il partner sia diverso da come è, se non le convinzioni errate che ci siamo fatti dell’ amore e sull’ amore? Ripartendo da questa semplice constatazione dovremmo riuscire a vedere quanta energia sprechiamo ogni giorno tentando di modellare il partner sui nostri ideali amorosi. E quanta sofferenza, frustrazione e disistima produce in noi...
 
"Lui non mi ama sempre allo stesso modo e con la stessa intensità? Bene, neanch’io". Ecco la frase da dirsi. Non solo: se abbandoniamo il modello di amore che abbiamo in mente emergeranno spontaneamente aspetti di lui o di lei a cui non avevamo fatto caso, sfaccettature inaspettate che non scorgiamo perché, idealizzando il partner, perdiamo di vista le sue caratteristiche autentiche.