Un hurrà per Enrico Ghidoni
di Andrea Alesci

Il 59enne bovegnese è giunto ieri sul traguardo di Dawson City, primo dopo 430 miglia sugli sci lungo le piste ghiacciate dei cercatori d'oro. Un'impresa che corona un sogno che nel 2011 svanì per il congelamento di alcune dita del piede

 
Ce l'ha fatta Enrico Ghidoni, che ieri ha tagliato il tanto sospirato traguardo di Dawson City, portando a compimento un'impresa che ha i caratteri del sogno.
 
Ce l'ha fatta il 59enne di Ludizzo di Bovegno, arrivato con gli sci ai piedi tra le abitazioni della cittadina canadese, dall'altro lato di quello Yukon River dove il fratello Roberto ha compiuto imprese al di là dell'immaginazione per sei anni consecutivi, divenendo anche fonte d'ispirazione per Chicco Ghidoni.
 
Quattrocentotrenta miglia, ossia più di 700 chilometri percorsi tra le nevi e i ghiaccci della Yukon Arctic Ultra, sciando per 9 giorni, 8 ore e 30 minuti, con una media che dice: 75 chilometri al giorno.
 
Enrico Ghidoni è il primo concorrente nella storia della Yukon Arctic Ultra che riesce ad arrivare a Dawson nella categoria Xc-Ski, classificandosi poi terzo assoluto di quest'edizione.
 
Una conquista che va così a sommarsi alle precedenti: nel 2007 fu 1° (in team con Stefano Miglietti) nella 300 miglia categoria "foot", impiegando 126 ore e 5 minuti; nel 2009 fu 1° nella 430 miglia categoria "foot", impiegando 221 ore e 35 minuti; ora è 1° in questa 430 miglia categoria "Xc-Ski" con il tempo (ancora ufficioso) di 224 ore e 30 minuti.
 
Certo, non sono i record quelli che restano a definire massacranti gare come questa, ma quei tre primi posti lasceranno certo il loro segno nella storia di una competizione che da oggi parla ancor più italiano, anche coi podi di Aldo Mazzocchi (1° nella 430 miglia "mtb") e la coppia Stefano Gregoretti/Davide Ugolini (1° nella 160 miglia "foot").
 
E nei passi tricolori lasciati sulle nevi del Canada ci sono quelli triumplini di Enrico "Chicco" Ghidoni.
 
 
Nelle foto: alcuni scatti di Enrico Ghidoni nell'edizione 2009; il cartello di benvenuto di Dawson City (foto Rolf Hicker).